Il corso per «single e cercatori d’amore»: la proposta dei frati francescani

Capita, presi dallo sconforto per le infauste vicissitudini della vita, di non sapere più a che santo votarsi. Se le inquietudini sono amorose ci si può rivolgere a sant’Antonio, anche detto «casamenteiro», ovvero che fa metter su casa, e non nel senso di mattone dopo mattone.
I frati francescani hanno deciso di farsi mediatori con il santo nato a Lisbona organizzando un corso per single, anzi per cercatori d’amore.
Lo spazio
Attenzione, «non si tratta certo di un’agenzia matrimoniale», mette subito in chiaro fra Alberto Tortelli, guardiano del convento francescano di Brescia. E allora per evitare fraintendimenti ecco la definizione ufficiale: «È una risposta al bisogno di coloro che, per svariati motivi, si ritrovano ad affrontare da soli l’età adulta, e offre uno spazio in cui incontrarsi, fare amicizie, confrontarsi, condividere la propria vita, individuare la propria vocazione, che può essere sponsale, oppure religiosa o altro. Uno spazio diverso dai molti luoghi di aggregazione tradizionali e occasionali, dove può risultare difficile costruire relazioni interpersonali profonde e durature, e vivere insieme un percorso di fede e condivisione con altri fratelli e sorelle, affidandosi all’intercessione di sant’Antonio».
Una proposta seria e molto interessante quindi. Una proposta, sottolinea ancora fra Alberto, «che vuole dare voce a una categoria di persone a cui nessuno pensa».
Gli incontri
La serietà della proposta è testimoniata dall’impostazione del cammino preparato dai francescani. Un itinerario di 9 mesi per «incontrarsi, confrontarsi, condividere la propria vita sotto la guida di frati e di coppie di sposi». Nel dettaglio, il percorso (biennale) trova casa, appunto, negli spazi della chiesa di san Francesco, il primo appuntamento è in programma stasera; si proseguirà fino a sabato 8 giugno, un incontro al mese, dalle 19.30 alle 21.30, e un pellegrinaggio a piedi già programmato per l’1 maggio del prossimo anno. Prima dell’incontro si può partecipare (alle 18.30) alla messa prefestiva.
Il progetto è stato lanciato con successo dai frati del convento di Padova, ma un riscontro più che positivo si è già avuto anche qui da noi, sono un centinaio le persone che hanno partecipato alla formazione lo scorso anno. Ora è tempo di ripartire.
Il target
I destinatari del progetto sono persone single all’incirca dai 35 ai 55 anni, «disposti a una seria proposta formativa». Sull’età c’è ovviamente flessibilità, sia verso i più giovani che verso i più anziani. Sono lontani i tempi in cui uno spietato Alessandro Manzoni così descriveva Perpetua: «Aveva passato l’età sinodale dei 40, rimanendo nubile, per aver rifiutati tutti i partiti che le si erano offerti, come diceva lei, o per non aver mai trovato un cane che la volesse, come dicevan le sue amiche». La società è del resto in continua evoluzione, pure i molto over 50 posso sognare una vita di coppia. Intendiamoci, alla fine del cammino si può anche radicarsi nella propria singletudine. L’importante è essere serenamente felici.
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