Il Corso pedonale? Tassisti preoccupati, commercianti divisi

In 170 metri lungo corso Zanardelli si trova di tutto, ma presto non si troveranno più automobili, né autobus, né taxi
AA

Il teatro e lo shopping, i dolci, il caffè, persino le patatine. In 170 metri lungo corso Zanardelli si trova di tutto, ma presto non si troveranno più automobili, né autobus, né taxi. «Sarebbe ora», commenta sicura una ragazza che passeggia con un’amica. Non tutti, come prevedibile, sono d’accordo con lei e con la scelta dell’Amministrazione comunale, che potrebbe concretizzarsi a partire dall’estate.

 

Un percorso graduale, fatto di tappe che si sviluppano nel tempo (dal «libero passaggio» all’introduzione della ztl fino all’istituzione della «pedonalità privilegiata» nel 2012 e, adesso, della pedonalizzazione completa) e nello spazio (prima è toccato a piazza Loggia e piazza Vittoria; poi ad essere interamente chiusa al traffico sarà, almeno in parte, piazzale Arnaldo).

Contrari alle modifiche a cui sta lavorando la Loggia alcuni commercianti: «Da trent’anni - dice Carla Nevola, dello storico Coffee shop - tutte le iniziative in questo senso non hanno fatto altro che impoverire il commercio. E, da sempre, i divieti sembrano valere solo per qualcuno: basta vedere il gran numero di automobili in sosta davanti al Teatro Grande durante gli spettacoli».

Disapprovano le nuove misure, annunciate già nei mesi scorsi, anche i tassisti: «Chiudere così il centro storico ci penalizza parecchio, se non potremo più passare da corso Zanardelli dovremo fare un giro più lungo. E questo andrà a discapito dei clienti che dovranno aspettare, e pagare, di più», spiega Roberto Biasibetti, che aggiunge: «Per i pedoni è una buona cosa. Ma non per i lavoratori. Noi stiamo studiando una soluzione alternativa all’attraversamento del corso, ma trovarla è complicato perché da qui a via Mazzini non ci sono strade: si può solo fare il giro da via XX Settembre». Anche Egidio Conti della cartoleria Rossi boccia la novità: «Già molti dei nostri clienti preferiscono andare in negozi accessibili con le automobili - spiega - e in questo modo siamo destinati a perderne altri».

Di tutt’altro avviso Barbara Olivari, del negozio Stefanel: «Per me è una scelta positiva, ci sono i parcheggi vicini e la zona è servita dai mezzi pubblici. Si può incentivare la scoperta del centro anche a piedi, e i negozi non dovrebbero risentirne». Possibilista Anna Vezzola di Calzedonia: «Sarà più difficile per i commercianti, ma è bello avere una città pedonale». Gli habitué del corso sono sicuri: «Bisogna liberare il centro dalle auto - dice la signora Rita - anche perché, passo dopo passo, si può cominciare a respirare un po’ meglio».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia