Il coraggio di farsi da parte

Dipanare la matassa, ovviamente attorcigliata attorno all’amore genitoriale, non è facile. La riflessione di Renata Mucci
Una foto di scena durante le riprese del film «Melissa P» - Foto Ansa/RED © www.giornaledibrescia.it
Una foto di scena durante le riprese del film «Melissa P» - Foto Ansa/RED © www.giornaledibrescia.it
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Dipanare la matassa, ovviamente attorcigliata attorno all’amore genitoriale, non è facile. Con la mia esperienza di figlia, comincio con ammettere di aver provato sentimenti di insofferenza nei confronti dei miei genitori.

Ed è capitato a tutti di cullare il legittimo desiderio di procedere in maniera autonoma a cominciare dal periodo adolescenziale, mentre cerchiamo di affermare - anche a sproposito - la nostra presunta autonomia.

Oppure, quando facciamo scelte che ci riguardano direttamente e rivendichiamo il nostro diritto all’errore. Oppure, quando «mettiamo su famiglia». Oppure - ed è un caso frequente - quando già dobbiamo mediare tra le esigenze del partner e quelle dei figli e anche la più affettuosa interferenza ci crea soltanto ulteriori disagi.

Insomma... càpita ed è inevitabile se consideriamo che siamo forse l’unica specie che ambisce a partecipare eternamente al divenire dei figli. Ma viene il momento in cui dobbiamo restare in disparte senza interferire. E questo chiedono i figli! A quel punto basterà ammettere che, ciò che offriamo ai figli, l’abbiamo a nostra volta già ricevuto dai nostri genitori, parlo in generale, ovviamente. Ma ho sentito affermare «però, quando hanno bisogno d’aiuto vengono da noi!» E dove dovrebbero andare?

Non è bello, rimanere disponibili, contribuendo alla loro serenità? Dobbiamo soltanto ricordare come eravamo. Loro, come noi, vogliono volare... vogliono librarsi da soli per cercare altri lidi, altri compagni e se sapremo sorridere guardando il loro volo, ci riserveranno un angolo privilegiato dei loro cuori. Almeno di questo, ritengo di poter essere certa.

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