Il Comune di Milano apre alla riduzione della quota pubblica in A2A

Il sindaco Sala sulla partecipazione nella società: «Di natura non porrei problemi, ma dipende qual è il progetto. Deve essere un progetto Paese»
La sede di A2A a Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
La sede di A2A a Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il Comune di Milano, azionista di A2A insieme al Comune di Brescia con una quota paritetica del 25% più una azione, ha aperto alla possibilità di ridurre la partecipazione detenuta in pancia alla società guidata da Renato Mazzoncini. «Di natura - ha detto questa mattina il sindaco di Milano Giuseppe Sala -, non porrei problemi, ma dipende quale è il progetto. Deve essere un progetto Paese», ricordando che Palazzo Marino ha «un patto con il Comune di Brescia».

Quanto a una possibile espansione della utility, anche attraverso acquisizioni, il primo cittadino milanese ritiene che «tutte le occasioni che ci sono sul mercato possono essere interessanti. L'obiettivo è di lavorare sull’ evoluzione di business legate al futuro».

Intanto Mazzoncini ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti dalle aste per il fine tutela. «Abbiamo acquisito dei lotti importanti. Ci siamo aggiudicati tre capoluoghi di Regione importanti: Napoli, Cagliari e Palermo. Acquisire oltre 300mila clienti in aree nuove e di sviluppo, con la giusta marginalità, era quello che ci aspettavamo. Abbiamo mantenuto il nostro stile facendo un’asta con valori positivi, nel senso di giusta marginalità» ha concluso.

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