Il Comando di Brescia ha 23 nuovi Vigili del Fuoco volontari
Dalla conoscenza della chimica del fuoco sino alla sfida alla forza di gravità con le manovre sulla scala italiana. Dall'acquisizione delle competenze teoriche relative a scenari di intervento quantomai vari tra loro - dal dissesto statico all'incendio, dall'allagamento al soccorso in acqua - sino all'apprendimento delle procedure di intervento.
Una full immersion per i 23 aspiranti vigili del fuoco volontari che da ieri sono ufficialmente entrati a far parte dell'organico del personale volontario del Comando provinciale di Brescia, superando - tutti - l'esame teorico-pratico conclusivo del 17esimo corso di abilitazione.
Hanno dovuto dimostrare di aver appreso come si aggredisce la fiamma viva e come si sfida l'altezza in un intervento in un'edificio a più piani, come si affronta un soccorso in acqua e come si opera quando di mezzo ci sono sostanze pericolose. Ma anche come si fanno molti dei nodi che là fuori, in un intervento, possono fare la differenza in tanti contesti. Trenta domande a quiz hanno concluso i giorni d'esame.
Superato il quale, per molti traguardo sognato da sempre, i 23 sono stati salutati per la prima volta senza il titolo di «allievi» dal comandante provinciale Agatino Carrolo. Preso commiato dal direttore del corso, geometra Francesco Camiletti, e dagli istruttori (i capisquadra Mauro Lai, Domenico Lo Verde e Romolo Iovinelli e i vigili Ernesto Giordano, Orfeo Garau e Lorenzo Del Grande) sono stati assegnati alle squadre operative dei 19 distaccamenti presenti in tutto il territorio provinciale.
Uomini - e una donna - che si aggiungono alla componente volontaria (oltre 400 unità), che si affianca ai Vigili del Fuoco permanenti del Comando di Brescia. Stretti questi ultimi in questi ultimi mesi in non poche difficoltà visti i tagli di organico, che al numero di capisquadra da sempre in sofferenza, hanno aggiunto il gravame del trasferimento di 26 vigili a fronte dell'arrivo di soli 4.
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