Il centrodestra: «Il 15% dei dividendi A2A per il caro bollette»

La mozione sarà presentata nei Consigli comunali di Brescia e Milano
"FONDO CONTRO IL CARO BOLLETTE"
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Utilizzare il 15% dei dividendi di A2A, adottando le necessarie iniziative per abbattere il costo delle bollette di elettricità e gas per le famiglie e le attività commerciali in difficoltà. Questo il punto focale della proposta del centrodestra bresciano contenuta in una mozione che sarà presentata in Consiglio comunale a firma Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.

«Presentiamo questa mozione - spiega Davide Giori Cappelluti, consigliere comunale leghista - in maniera congiunta nei Comuni di Brescia e Milano. L’aumento spropositato delle bollette mette in difficoltà imprese e famiglie. Proponiamo di usare quota parte dei dividendi di A2A, costituendo un fondo per sostenere commercianti in difficoltà e le famiglie fragili. Mi rivolgo all’assessore ai Servizi sociali, Marco Fenaroli affinché si faccia carico di portare in Giunta come priorità questa situazione».

«È chiaro - aggiunge Massimo Tacconi, capogruppo della Lega in Loggia - che le multiutility devono fare utili. Ma la funzione pubblica ci chiama a far capire ai soci quanto sia importante utilizzare i dividendi per le necessità dei cittadini».

L’auspicio di Matteo Rinaldi, segretario cittadino del Carroccio, «è che la mozione venga votata anche dalla maggioranza». Paolo Fontana consigliere comunale e coordinatore cittadino di Forza Italia rimarca: «Lo scenario che si presenta è che A2A, legittimamente, stabilisce la strategia e il Comune esegue. Dovrebbe accadere il contrario. Questa Amministrazione non ha il coraggio di ribadire il primato della politica nei rapporti con la partecipate».

Paola Vilardi, capogruppo forzista in Loggia, sottolinea: «È evidente che non è il primo cittadino a decidere le bollette. Ma si vada alla sostanza. Utilizziamo una parte dei dividendi per le fasce in difficoltà». Mattia Margaroli, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, si dice convinto che «la Giunta risponderà in politichese, dicendo che non dipende dal Comune. Ma noi lo chiediamo ugualmente, perché ci sentiamo responsabili verso i commercianti e i cittadini in difficoltà».

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