Il Bigio sotto i ferri per due mesi

In questi giorni la statua è stata ripulita e le sue fessure riempite per stabilizzarlo. Presto in piazza Vittoria
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Incurante di plausi e polemiche suscitate dall'annuncio del suo ritorno, se ne sta placido su un letto d'acciaio. È il Bigio. Parcheggiato per 68 anni nei magazzini del Comune, ora guarda distrattamente chi gli sana fratture e ferite per prepararlo alla rentrée in piazza Vittoria.

Operazione nostalgica o filologica? Il dibattito è aperto, ma la strada è tracciata. In questi giorni la statua è stata ripulita e le sue molte fessure son state riempite per stabilizzarla. I tecnici devono poi inserire o una serie di barre nel marmo malconcio per consolidare il bacino e le gambe. In particolare, la sinistra è spezzata in più punti, mentre la destra solo all'altezza della caviglia. In ultimo, verrà riattaccato il braccio destro.

A questa fase stanno lavorando tra gli altri lo staff coordinato da Ezio Giuriani, ordinario di Tecnica delle costruzioni alla facoltà di Ingegneria, e gli studenti della Laba seguiti dai docenti Elisa Pedretti e Maurizio Feola. Se le cose vanno bene, per i primi di marzo la statua dovrebbe essere trasportata in piazza Vittoria e sollevata per l'ultima parte dei lavori di restauro. Viene stimato un altro mese di cure, indicativamente in aprile potrebbero essere tolti i ponteggi.

La certezza definitiva sui tempi però non c'è, anche perché il Bigio è messo peggio di quanto ci si aspettasse. Gli interventi spettano a Brescia Infrastrutture e rientrano nella sistemazione della piazza connessa all'arrivo del Metrobus. Salvo sorprese, restaurare e ricollocare l'omone di nove metri, basamento compreso, costerà 150mila euro. Le prese di posizione sul tema non mancano. Se l'assessore ai Lavori pubblici, Mario Labolani, aveva parlato di «un pezzo della storia della città» da restituire, di recente Anpi e Fiamme verdi hanno risposto attaccando il «simbolo della forza e del regime fascista». A vederlo con così tanti infermieri al suo capezzale, il Bigio sembra averne ben poca, di forza. Certo, in piedi l'effetto è molto diverso.


Emanuele Galesi

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