I sindacati contro la manovra: «Non favorisce la crescita»

Per Cgil, Cisl e Uil il Governo deve rivedere le proprie scelte: «Al centro delle politiche deve esserci il lavoro»
MANOVRA "INADEGUATA E CARENTE"
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«La manovra economica non favorisce la crescita economica né quella occupazionale e mancano, nell’azione del governo, politiche espansive che possano supportare lo sviluppo del Paese».

Per questi motivi le confederazioni sindacali Cgil Cisl e Uil hanno messo a punto una serie di proposte al centro di tante iniziative in tutta Italia. A Brescia 200 delegati delle tre categorie si sono ritrovati all’auditorium Capretti dell’Istituto Artigianelli di via Piamarta per discutere questi temi. 

All’esecutivo gialloverde viene riconosciuta una inversione di tendenza rispetto al passato riguardo al superamento delle politiche di austerity che in Italia e in Europa hanno determinato profonde disuguaglianze, aumento della povertà e crescita della disoccupazione, ma nello stesso tempo i sindacati considerano la legge di Bilancio in discussione in questi giorni inadeguata e carente di una visione strategica del futuro del Paese. 

«L'utilizzo del oltre 22 miliardi di spesa in deficit - ha spiegato Silvia Spera, segretario generale Cgil Brescia - dovrebbe essere finalizzato a nuove politiche che mettano al centro il lavoro in particolare per giovani e donne». Sulla stessa linea i segretari Mario Bailo della Uil Brescia e Alberto Pluda della Cisl Brescia.

Secondo i sindacati il grande assente in questa manovra è il lavoro e sono troppo poche le risorse finalizzate agli investimenti, necessari per rispondere all’emergenza occupazionale che colpisce giovani, donne e mezzogiorno del paese. Non è previsto inoltre alcun intervento per contrastare l’evasione fiscale. Il dibattito agli Artigianelli si è concluso con l’intervento del segretario generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra.

 

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