I penalisti si astengono in difesa dell'autonomia

Due giorni di «sciopero» contro la mercificazione della professione e per l'indipendenza.
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Il servizio
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A garanzia della libertà di tutti c'è un avvocato libero, indipendente e competente. Qualità che il decreto sulle liberalizzazioni delle professioni rischia, trasformando la difesa in merce, di azzerare. Ne sono convinti gli avvocati penalisti dell'Unione camere penali italiane che hanno proclamato due giorni di astensione dalle udienze a partire da giovedì.


Nel corso di una conferenza stampa la sezione bresciana dell'Ucpi, per voce del presidente Alessandro Magoni e dei consiglieri Stefania Amato, Roberto Lancellotti, Roberta Sabatino, Andrea Vigani e del consigliere distrettuale Eustacchio Porreca, ha illustrato le ragioni della protesta.

«Non lo facciamo per la difesa delle tariffe forensi o per altre rivendicazioni parasindacali - ha spiegato l'avv. Magoni - ma solo perché gli interventi legislativi sulla professione forense mettono in pericolo il diritto dei cittadini di essere assistiti da avvocati realmente indipendenti, forti, preparati e liberi».

La difesa per i penalisti non è comparabile ad una merce, ma un bene di rango costituzionale. «L'idea di trasformare gli uffici legali in società per azioni - ha detto l'avv. Porreca - significa trasformare anche il difensore in un dipendente di soci di capitali che potrebbero non essere avvocati e perseguire esclusivamente logiche di mercato. Evidentemente a danno dell'autonomia e dell'indipendenza della difesa stessa. E di conseguenza dell'assistito».

Anche formazione e specializzazione sono temi cari all'Ucpi. «Non altrettanto al governo - proseguono i penalisti bresciani - che riducono i tempi del praticantato e allontanano l'aspirante avvocato dalla vita del tribunale e degli studi».

Un settore nel quale la politica non ha investito è la specializzazione. «Di fronte ad uno sterminato corpus di norme tutti gli avvocati hanno uguale potere di esercizio. In campo medico non succede: l'ortopedico non si prende cura del cuore. In campo legale può succedere che un esperto di diritto del lavoro difenda un'uomo accusato di omicidio. Con effetti assai negativi».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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