I gnari del Muretto, l'integrazione si fa con l'hip hop

L'associazione creata da Max Caso coinvolge i più giovani con la musica e combatte l'illegalità
COMPROMESSO - Max Caso Ft. Kate Dalhia
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Il sabato pomeriggio a sparar rime sui gradini di piazza Vittoria. Senza ampli, niente basi. Solo parole a raffica e un bel flow per decretare il migliore di giornata. Street jam settimanali proprio nel cuore della città. Come fosse un sobborgo di Los Angeles.

Comincia così, quasi per caso, la storia de «Il Muretto Brixia». Comincia con una manciata di ragazzini che si ritrovano il weekend dopo la scuola per rappare in un angolo della città. È lì che un giorno di due anni e mezzo fa li incontra Max Caso, un musicista attivo anche nel mondo del volontariato, soprattutto a fianco dei più giovani. Basta poco perché zio Max diventi un consigliere, un mentore, una guida. Qualcuno che possa aiutare quei rapper in erba ad emergere dalla scena underground, portare la loro musica fuori dal recinto della piazza fino - chissà - sui grandi palchi d’Italia. 

Nasce così l’associazione di promozione sociale «Il Muretto Brixia», con una forma definita e uno statuto condiviso. L’obiettivo, oltre ovviamente a fare musica e coltivare talenti, è quello di promuovere la cultura hip hop per farne un collante, uno strumento per aiutare le fasce più deboli. 

«Stiamo lavorando - conferma lo stesso Max - ad un progetto con l’assessorato alle Politiche giovanili, quello alla Sicurezza, col vicesindaco e la Polizia locale per organizzare un rassegna di street jam in alcuni luoghi cardine della città e che dovrebbe partire alla fine di novembre».

La rassegna, «Il Potere delle Rime - Legalità e sicurezza con musica e parole», porterà l’hip hop per un sabato al mese fra la Stazione, via Moretto e piazza Repubblica. Per dimostrare che la musica che fa bene può contagiare la città. 

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