I gadget della vecchia Lega Nord finiti sulla vendita online

Su Marketplace di Facebook si sono vendute le reliquie degli anni Novanta. Commenti tra l’ironico e l’aggressivo, poi la rimozione del post
La cravatta del senatore. In pura seta con l’Alberto da Giussano - Foto © www.giornaledibrescia.it
La cravatta del senatore. In pura seta con l’Alberto da Giussano - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Anche un mercatino virtuale può diventare terreno di scontro politico. Specie se si riesumano cimeli di un passato non troppo lontano, ma profondamente divisivo. Così basta una vendita online di gadget della Lega Nord sul gruppo Facebook "Cerca Trova Brescia e provincia" per far scoppiare la bagarre.

Una cravatta vale un insulto, una t-shirt provoca una risata, un cappellino incoraggia un mantra del Ventennio. Tutto comincia da Coccaglio: un uomo mette in vendita «gadget per collezionisti Lega Lombarda/Lega Nord Padania fine anni ’90». La merce è variegata, ma tutto è unito da due immagini esplicative: il Sole delle Alpi e Alberto da Giussano.

A sfogliare il singolare catalogo si nota una cravatta «100% seta usata un paio di volte» o addirittura una del gruppo Senato della Lega «nuova» (la precisazione nella descrizione fa sorridere o lascia interdetti). Compaiono cappellini recanti le scritte «Padania», «Indipendenza» e «Lombardia», e poi c’è tutta la serie di magliette made in Brescia: «Lega Lombarda Brèsa», «Festa Lega Nord Rodengo Saiano», «Padania Franciacorta», «Festa della Lega Capriolo», «Orgoglio Pontoglio giovani padani». Spicca anche un classicissimo Asterix che negli anni Novanta urlava «non si lega con ’sti romani».

Sembra di fare un tuffo ai tempi della Prima Repubblica. D’altronde nel negozio virtuale c’è tutto il mantra della Lega della prima ora, quella indipendentista, quella separatista, quella dell’antipolitica ante litteram. Proprio per questo la messa in vendita sul Marketplace attira l’attenzione con centinaia di frasi di accompagnamento - molte nostalgiche, altrettante ironiche, alcune aggressive. In poche ore i commenti si moltiplicano fino a far esplodere una vera e propria zuffa social: «Li compro io se si bruciano facilmente», «Meglio buttarla che diffonderla questa roba», «Abbiamo visto la fine che ha fatto la Lega». Sono solo alcune delle frasi di dissenso riportate, che in men che non si dica provocano una reazione ostinata e contraria: «Le zecche rosse non si smentiscono mai, sono solo capaci di offendere», «A noi! Torniamo a marciare su Roma». 

Scorrere i botta e risposta della tempesta social è come assistere ad una lite da bar o a una mischia da talk show - con la differenza che questa però si protrae per giorni e resta nell’universo del web. Fino a quando il venditore non rimuove l’annuncio dal gruppo Facebook bresciano. Per la cronaca: ogni oggetto costa 15 euro. Questo è il valore della politica moderna.

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