«I bresciani sono i padri fondatori della fattura falsa»

La prima fattura falsa in Italia venne scoperta nel Bresciano. La GdF: «Il settore dei metalli ha contribuito in maniera determinante»
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«Dalle indagini non ancora pubbliche condotte quest’anno emerge che in provincia di Brescia abbiamo superato il miliardo di euro di fatture false: tradotto significa che, in termini di evasione, solo dal punto di vista dell’Iva siamo a 220 milioni di euro».

La scioccante dichiarazione rilasciata dal comandante provinciale della Guardia di Finanza Giuseppe Arbore dissipa ogni possibile dubbio: il reato di evasione fiscale nel Bresciano è ancora oggi una piaga profonda e difficile da sondare. Ci hanno provato lo scorso giovedì sera in biblioteca il professor Elio Montanari, il comandante Arbore e il vicepresidente delle Acli bresciane Fabrizio Molteni durante l’incontro «La grande evasione», promosso nell’ambito del progetto «Responsabilità per la giustizia» dal Comune e da Libera in collaborazione con alcune associazioni locali.

Il quadro tracciato dagli esperti parla di una Leonessa che ha un vecchio rapporto di confidenza con l’evasione: «I bresciani sono i padri fondatori della fattura falsa - ha spiegato Arbore -, la prima scoperta in Italia fu proprio a Brescia nel 1973. Il settore predominante, quello dei metalli, ha contribuito in maniera determinante alla diffusione di questa pratica».

Ieri come oggi il tema dei redditi e delle diseguaglianze tiene banco. Ad approfondirlo ci hanno pensato anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil che alla fine del 2016 hanno presentato una ricerca condotta da Montanari. «Scoprire che su 859.567 contribuenti bresciani solo 6.000 dichiarano un reddito superiore ai 120mila euro lordi è una cosa che grida vendetta», ha sottolineato il ricercatore.

I dati relativi a Concesio, ad esempio, parlano di 3.850 contribuenti con un reddito di 15mila euro lordi, seguiti da 3.451 con un reddito compreso tra i 15mila e i 26mila euro. La fascia medio-alta è costituita dai 2.800 che guadagnano tra i 26mila e i 55mila euro all’anno. Seguono i 690 oltre i 55mila e chiudono la piramide della ricchezza i 126 cittadini che dichiarano un reddito superiore ai 120mila euro. 

 

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