Gli sms che invitano a scaricare la app AllertaLOM

Continuano ad arrivare gli inviti di Regione Lombardia a scaricare la app per seguire la diffusione del coronavirus
La schermata iniziale dell'app AllertaLom
La schermata iniziale dell'app AllertaLom
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Continua in questi giorni l’invio di sms sui cellulari dei residenti in Lombardia con l'invito a scaricare l'applicazione AllertaLOM della Regione che ha l'obbiettivo di tracciare la mappa del contagio. Nel messaggio si chiede di compilare ogni giorno il questionario anonimo sul proprio stato di salute che è contenuto nell'applicazione.

«Regione Lombardia-CercaCovid: scarica app AllertaLOM e compila ogni giorno il questionario anonimo sul tuo stato di salute. Aiuterai a tracciare mappa contagio»: questo il testo preciso dell'sms che molti lombardi hanno ricevuto in questi giorni.

Il messaggio inviato da Regione Lombardia
Il messaggio inviato da Regione Lombardia

«E che - spiega il vicepresidente della Regione, Fabrizio Sala - continueranno a ricevere nei prossimi giorni». «Grazie a tutte le compagnie telefoniche, autorizzate da un'ordinanza della Protezione civile per motivi di emergenza, proseguiremo nell'opera di raccolta dati utili ai nostri scienziati per contrastare la diffusione del virus. Il tutto avviene nel rispetto della privacy e in forma anonima».

A oggi hanno scaricato la app circa 930mila lombardi, per un totale di 1,7 miloni di questionari compilati.

«È importantissimo come forma di prevenzione per le misure che potremo prendere», ha aggiunto Sala chiarendo che però l'app non «non sostituisce il medico, non sostituisce il tampone né l'assistenza sanitaria. È una applicazione che serve a fini statistici ed è di vitale importanza», ha concluso.
L’obiettivo è arrivare al più presto al milione di download, per avere un numero di cittadini coinvolti tale da dare valore scinetifico ai dati raccolti.

Grazie alla geolocalizzazione tramite le celle telefoniche, le principali compagnie di comunicazione hanno inviato gli sms solo a chi si trova effettivamente dentro i confini della Lombardia, senza dunque che la Regione fornisse nominativi o numeri di telefono.

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