Gli incontri a luci rosse finiscono col ricatto
Li «pescavano» su siti di incontri particolari e imbastivano incontri omosessuali, che si concludevano con minacce, ricatti e richieste di denaro. Fino a quando una delle vittime, che era arrivata a sborsare 3mila euro, ha deciso di rivolgersi ai carabinieri di Verolanuova.
Da qui sono partite le indagini, che si sono concluse con la notifica degli ordini di custodia cautelare in carcere per due indagati.
Estorsione e sequestro di persona le accuse contestate a un 21enne e a un 19enne serbo, entrambi residenti in città. L’accusa per i due è di aver pianificato e organizzato incontri attraverso il web, finalizzati ad ottenere denaro: il 21enne è accusato di aver avuto parte attiva in sette episodi, al 19enne ne sono contestati cinque.
Secondo gli inquirenti le «vittime» avrebbero differente estrazione sociale e provenienza: all’imprenditore allo studente al dipendente pubblico; residenti nella Bassa, sul Garda, nel Cremonese e in città. Qui avvenivano gli incontri avviati sulle chat gay e conclusi con appuntamenti, seguiti dalle chiamate pressanti, con ripetute richieste di denaro e comportamenti aggressivi. In qualche caso uno dei due si sarebbe spacciato per minorenne per spaventare ulteriormente gli uomini e ottenere denaro, coordinate dei conti correnti e altro ancora.
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