Giuseppe Camadini, un laico al servizio della Chiesa

Mercoledì su Teletutto alle 20.30 il ricordo del notaio che visse sempre nel solco del cattolicesimo bresciano
Il notaio Giuseppe Camadini con Benedetto XVI a Concesio l’8 novembre 2009 - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il notaio Giuseppe Camadini con Benedetto XVI a Concesio l’8 novembre 2009 - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il 25 luglio 2012 moriva Giuseppe Camadini, era nato a Brescia il 10 giugno 1931 da una famiglia originaria di Sellero. Un uomo di pensiero e di azione che ha vissuto nel solco di quella tradizione del cattolicesimo bresciano rappresentato, tra le figure più autorevoli (e a Camadini particolarmente care), da Giuseppe Tovini e Vittorino Chizzolini. Il notaio Camadini, vocato all’educazione dei giovani nei quali nutriva grande fiducia, è stato per sessant’anni il punto di riferimento, motore e perno, delle più varie realtà in campo civile e religioso. Per trent’anni presidente dell’Istituto Paolo VI, Camadini ha sempre tenuto fede al mandato ricevuto da Giovanni Paolo II il 26 gennaio 1980: «Studiate Paolo VI con amore, studiatelo con rigore scientifico, studiatelo con la convinzione che la sua eredità spirituale continua ad arricchire la Chiesa e può alimentare le coscienze degli uomini, tanto bisognosi di parole di vita eterna».

Nell’ottavo anniversario della morte, il notaio Camadini verrà ricordato grazie ad una iniziativa organizzata dalla Fondazione Tovini d’intesa con l’Opera per l’educazione cristiana, l’Istituto Paolo VI, l’associazione «Arte e spiritualità», la Fondazione Banca San Paolo e l’editrice La Scuola. Il tempo che stiamo vivendo ha ovviamente imposto delle modifiche a questo tradizionale appuntamento, in programma mercoledì, la messa verrà così celebrata in forma privata in Casa San Filippo dei Padri della Pace presso la Famiglia Universitaria della Fondazione Tovini.

La partecipazione diventerà invece collettiva alle 20.30 su Teletutto, molto ricco il programma che verrà trasmesso in ricordo del notaio Camadini, dopo il saluto di Michele Bonetti, presidente della Fondazione Tovini, spazio all’intervista del nostro direttore Nunzia Vallini al cardinale Giovanni Battista Re, Decano del collegio cardinalizio; quindi il concerto del giovane pianista bresciano Gianluca Iadema, assegnatario del premio «Giulio e Giulio Bruno Togni» da parte della Fondazione Togni Cantoni Marca, la presentazione delle musiche e della motivazione del premio sarà affidata a Paolo Bolpagni, del consiglio scientifico della Collezione Arte e spiritualità di Concesio, la consegna avverrà invece per mano di Egidio Tempini, presidente della Fondazione Togni Cantoni Marca.

Giuseppe Camadini, per usare le parole del cardinale Re, cui era legato da profonda amicizia, era «un laico che diede testimonianza operosa e concreta nella società del nostro tempo come credente e come cittadino, impegnandosi sia per il bene della Chiesa sia della società». Un uomo di grande fede, di altissimo profilo umano e spirituale, che nella sua lunga vita, con stile sempre discreto (non amava apparire) ma efficiente, ha svolto un ruolo notevole in un orizzonte vasto che va dall’economia alla finanza, dall’impegno educativo a quello culturale e sociale.

 

 

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