Giovanissimi e abuso di sostanze: quando le droghe si fanno pesanti

Dagli Acrobati a Concesio vengono seguite circa 800 persone ogni anno, il 10% sono quattordicenni
Al centro dell’attività dello Smi, soprattutto giovani adulti con problemi di dipendenza
Al centro dell’attività dello Smi, soprattutto giovani adulti con problemi di dipendenza
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È partito con un basso profilo, occupandosi di una quarantina di pazienti nei primi mesi di attività, iniziata nell’ottobre 2010. È cresciuto e si è ampliato - anche fisicamente, visto che oggi inaugura la nuova sede di ottocento metri quadrati a fronte dei precedenti duecentocinquanta - giungendo a circa 800 pazienti l’anno, di cui 250 nuovi. Un migliaio le famiglie in cerca di aiuto.

Che servizio è

Lo Smi «Gli Acrobati» è un servizio multidisciplinare integrato (significa che ci lavorano diverse figure specialistiche, dallo psichiatra all’infettivologo, dall’infermiere allo psicologo, assistenti sociali ed educatori) che apre le sue porte a persone che hanno problemi di dipendenze. E le apre gratuitamente. Il Consorzio è nato nel 2010 «dopo un lungo e intenso confronto» all’interno delle cooperative di Bessimo, Il Calabrone Gaia e il Consorzio Tenda.

Quante persone

«In questi anni abbiamo accompagnato in un percorso terapeutico (alcune anche indirizzandole alle Comunità) circa quattromila persone, di cui il 10% di età compresa tra i 15 e i 25 anni - spiega Stefano Rizzi, amministratore delegato del Consorzio Gli Acrobati -. Si tratta prevalentemente di giovani adulti con problemi legati al consumo di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e cannabis. In totale, abbiamo preso in carico circa 2.500 persone con dipendenza da sostanze tossiche. Altra sostanza molto diffusa, trasversale a tutti i pazienti».

Giovanissimi

Dieci su cento sono giovanissimi, dunque. Negli adolescenti, in particolare, il problema è la cannabis. Classificata come droga leggera, diventa oltremodo nociva se assunta nell’età dello sviluppo. E, peggio, la droga da leggera si trasforma in pesante se la persona non si limita ad uno spinello, ma ne fuma anche dieci in una sola giornata.

La nuova sede, più spaziosa e funzionale, si trova a Concesio in via Europa 106 - Foto © www.giornaledibrescia.it
La nuova sede, più spaziosa e funzionale, si trova a Concesio in via Europa 106 - Foto © www.giornaledibrescia.it

«È un tema molto delicato - commenta Stefano Rizzi -. Per alcuni giovani il consumo della cannabis è vissuto come normale. Per questo è importante che i ragazzi vengano intercettati il prima possibile. Prima, cioè che la droga leggera venga usata in modo pesante e per tempi lunghi. Non è facile, per più ragioni. Intanto, c’è ancora stigma nei confronti dei nostri servizi, come se affidarci a noi equivalesse ad essere etichettati per sempre come tossicodipendenti. Per questo abbiamo aperto molti punti di ascolto sul territorio, per essere vicini alle persone e ridurre i pregiudizi. In realtà, non ci occupiamo solo di dipendenze, ma anche di persone che consumano sostanze: affidarsi ai servizi prima di andare oltre aumenta la probabilità di ottenere prima buoni risultati».

«Destrutturare» un processo di dipendenza che si protrae da dieci-quindici anni è molto più complesso che farlo quando di anni ne sono trascorsi molto meno. Rizzi fa un esempio, chiarissimo: «È come quando si ha male a un ginocchio. In genere, dopo poco ci si rivolge ad uno specialista, non si attendono dieci anni».

Officina Acrobati

La tempestività, dunque, fa la differenza. Per questo, grazie ad un finanziamento della Fondazione della Comunità Bresciana, sta partendo il progetto Officina Acrobati rivolto a giovani dai 14 ai 25 anni. Stessa sede, ma ingresso separato in spazi che in parte verranno arredati e colorati dai ragazzi. Un progetto che si aggiunge ad altri, possibili anche grazie al supporto di Ats Brescia. Si approda in via Europa 106 a Concesio direttamente. I canali di «aggancio» sono molti. Il passaparola è uno di quelli che funziona. Poi, la disperazione di persone che non reggono più il ritmo del consumo di cocaina e iniziano a compiere reati e a fare debiti. Disperazione anche di chi, vittima del gioco d’azzardo, non riesce a uscirne. In dieci anni dagli Acrobati sono state seguite 600 persone. I canali legali sono tribunali o prefettura, ma anche i servizi sul territorio, come quelli di Salute Mentale degli Spedali Civili.

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