Giornate di Primavera del Fai con il botto: 22mila i visitatori

La pioggia ha anticipato la chiusura di alcuni siti mentre a Esine la neve non ha fermato le persone. Villa Mazzola da star
CON IL FAI DENTRO CASA SEVERINO
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Le Giornate Fai di Primavera 2023 in provincia di Brescia chiudono con 22.200 visite (suppergiù). «Sono state molto partecipate - racconta la Capo Delegazione del Fai Brescia Simona Caridi - e nonostante la pioggia di domenica che ha fatto chiudere Villa Mazzola, la Montagnola e Casa Severino in anticipo, ma il risultato è comunque ottimo».

Tanti sono stati i visitatori che sabato e domenica hanno potuto entrare in numerosi luoghi di Brescia, Calvagese della Riviera, Calvisano, Collebeato, Esine, Iseo e Lonato del Garda.

I più graditi

Non luoghi qualsiasi, ma spazi solitamente chiusi al pubblico e fondamentali per la storia sociale, architettonica e artistica della provincia. «C’è stato moltissimo entusiasmo in particolare per alcuni ambienti considerati "diversi dal solito" - svela Caridi - come per esempio Pianoforti Passadori e Casa Severino in centro. Molte persone sono rimaste poi sorprese dalla bellezza di Palazzo Onofri, e in provincia la star è stata Villa Mazzola, che ha incantato tutti. Abbiamo ricevuto anche delle mail da parte di persone che sono rimaste colpite dalla gentilezza dei proprietari e dalla bravura delle guide».

«A Calvisano - continua la Capo Delegazione - è stata presa d’assalto la torre civica, chiusa da dieci anni, dove era proposto anche un percorso multimediale interessante, e molti hanno tentato di visitare l’Agroittica dove si produce il prestigioso Calvisius anche senza prenotazione. A Lonato la Fondazione Ugo Da Como ha accolto oltre 700 persone, mentre il MarteS 600».

Come sono nate le Giornate di Primavera

Con le Giornate di Primavera il Fai vuole mostrare i luoghi e i beni spesso inaccessibili a due passi da casa, ma anche farsi conoscere: nato nel 1975 su modello del National Trust inglese, vuole conservare e aprire al pubblico ville, case, palazzi e spazi culturalmente e storicamente essenziali. Anche attraverso queste giornate, infatti, la fondazione avvicina potenziali sostenitori che possono donare al momento (com’è capitato in questi giorni anche da chi non ha partecipato alle visite) o decidere persino di tesserarsi (sabato si sono contate 200 adesioni tra rinnovi e nuove tessere), dando così un contributo al Fondo Ambiente Italiano e ottenendo alcuni benefici (come le visite gratuite e senza prenotazione ai luoghi Fai, ma anche a quelli facenti parti delle istituzioni «sorelle» europee ed estere, tra cui - appunto - il National Trust).

«Abbiamo scoperto di avere alcuni iscritti inglesi - racconta uno dei volontari durante una delle visite al Monte Nuovo di Pietà -. Da loro la tessera costa più di 80 sterline, qui solo 39 euro, e dà loro la possibilità di visitare tutte le magioni e tutti i palazzi storici che il Trust apre al pubblico».

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