Giornata mondiale dell'ambiente: a Brescia l'aria resta malata

I superi dei livelli di Pm10 nelle centraline bresciane sono costanti e con l'aumento delle temperature emerge il problema ozono
ARIA, LA GRANDE MALATA
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Aria malata. Questo in estrema sintesi uno dei problemi ambientali che attanaglia Brescia e tutto il bacino della Pianura Padana.

In occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, che si celebra oggi, emerge ancora una volta come la situazione per i nostri polmoni sia decisamente complicata. Secondo l'ultimo rapporto Mal'aria di Legambiente, infatti, fra i 55 capoluoghi di provincia in cui si sono superati i limiti annuali di PM10, fissati in 35 giorni l'anno, al primo posto c'è proprio Brescia. Un dato preoccupante, soprattutto perché le polveri sottili sono considerate cancerogene.

 

 

E quest'anno, dato rilevabile dal sito del Comune di Brescia, al Villaggio Sereno abbiamo già superato i 35 giorni consentiti di supero della soglia massima di 50 microgrammi per metro cubo d’aria, siamo, infatti a 37 da gennaio ad oggi, mentre sono 28 quelli rilevati dalla centralina del Broletto. Il che fa supporre che al 31 dicembre di quest'anno avremo sforato abbondantemente le soglie consentite dall’Europa. 

Senza contare che per l'ozono il meglio, o il peggio, deve ancora venire perché, come noto, aumenta, soprattutto con il crescere delle temperature. Certo, l'inverno scorso non è stato particolarmente piovoso, anzi, e questo incide, ma significa anche che i miglioramenti e peggioramenti sono molto, troppo, legati alle condizioni meteo, piuttosto che a interventi strutturali.

 

 

 

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