Gioco d’azzardo, la legge funziona: slot in calo del 17%

La norma vieta nuove installazioni o rinnovi vicino a luoghi «sensibili»: anche a Brescia gli effetti si vedono
SLOT: IN LOMBARDIA -17,9%
AA

Simone Feder, psicologo, non può scordare il giorno in cui un ragazzino di quindici anni si presentò, assieme al padre, alla Comunità Casa del giovane di Pavia. «Mi dissi: chissà quali problemi avrà questo ragazzo. E invece aveva lui accompagnato il padre, dipendente dal gioco d’azzardo».

Feder è il coordinatore dell’area Giovani e dipendenze della struttura pavese, nonché coordinatore nazionale del Movimento No Slot. Ed è in questa duplice veste e per l’esperienza professionale maturata, che è stato tra gli esperti a fianco della bresciana Viviana Beccalossi, ex assessore al Pirellone e ora consigliere regionale nel gruppo misto, nel lavoro per il varo della legge contro la ludopatia approvata nell’ottobre del 2013 dalla Regione e integrata poi negli anni successivi per rafforzarne l’efficacia.

Legge, rimarca la Beccalossi «che funziona e va rilanciata». E fornisce alcuni dati a riprova, dice, «delle ricadute positive del provvedimento regionale», che tra le varie voci, lo ricordiamo, pone il divieto di nuove installazioni di slot machine e del rinnovo, alla scadenza, del contratto tra esercente e noleggiatore degli apparecchi da gioco, in bar o altri esercizi che si trovino a una distanza inferiore a 500 metri da luoghi sensibili come scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali di ambito sanitario o socio sanitario.

«In Lombardia nel 2017 le slot sono calate del 17,9% e ben 1.209 esercizi commerciali in cui erano installate, oggi le hanno eliminate. Le macchinette sono passate in un anno da 63.287 a 51.935 (nel Bresciano si possono stimare in 1.500 le slot in meno). Il lavoro svolto in questi anni grazie alla legge regionale contro la ludopatia ha effetti concreti. Per questo non bisogna fermarsi: ho già depositato una mozione in Consiglio regionale per invitare la Giunta Fontana a continuare la lotta al gioco d’azzardo patologico, proseguendo il percorso avviato nella scorsa legislatura» sottolinea Beccalossi. Dati comparabili.

Il dato fornito dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sulla diminuzione del 17,9% in Lombardia, aggiunge Feder, «può essere calato nelle singole province, Brescia compresa. Una diminuzione che testimonia come le azioni previste dalla legge stiano avendo ricadute positive. Alcuni passi nella giusta direzione sono stati compiuti ma resta del lavoro da fare e bisogna rafforzare il lavoro di prevenzione e sensibilizzazione». Feder fornisce poi altri numeri, sempre dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, riferiti al 2017 che riguardano la nostra provincia.

Nel Bresciano, precisa, «gli esercizi che hanno macchinette da gioco da bar, slot machine da bar, sono 1.906 per complessivi 7.992 apparecchi installati. Le sale da gioco collaudate sono 101, per un totale di 1.454 macchinette, soprattutto videolottery». 

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia