Garioni con il Gnaro: Brescia si prende l’Everest

Martedì la vetta: il 57enne notaio è il primo alpinista della città sul tetto del mondo, il «Gnaro» fa tris
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Aldo Garioni, 57enne notaio bresciano, ieri ha conquistato la vetta dell’Everest. Con lui - in una spedizione internazionale di sei alpinisti - anche l’esperto valtrumplino Silvio «Gnaro» Mondinelli, che ha raggiunto gli 8.848 metri della sommità himalayana per la terza volta. Garioni - ch’è anche presidente della Società escursionisti bresciani Ugolini - è il primo alpinista della città a salire in cima al tetto del mondo.

La sua passione, fin qui, l’aveva portato su altre vette. Ma quella con l’Everest, per Garioni, era una vera e propria rivincita. Nel 2010 il notaio aveva infatti sfiorato l’impresa insieme a Simone Moro, specialista bergamasco di vette himalayane. Un problema fisico lo fermò a qualche centinaio di metri dalla meta. Il sogno spezzato non ha dato tregua al bresciano che, dopo tre anni, lo scorso 8 aprile è ripartito, stavolta con il pezzorese Silvio Mondinelli, uno dei pochi ad aver salito i 14 «8mila» senza l’ausilio dell’ossigeno.

L’impresa, stavolta, era quasi un affare di famiglia, visto che il padre di Bice Contrini, moglie di Garioni, è cugino del «Gnaro».

Se la scalata precedente era stata tentata sul versante nepalese, il più frequentato dalle spedizioni commerciali, i due hanno optato per il versante nord, meno affollato, più duro ma anche più sicuro. Avvalendosi di un’agenzia svizzera specializzata hanno raggiunto Lhasa, in Tibet. Dal campo base avanzato, venerdì scorso, sono saliti al campo 1, a quota 7.000. Sabato, diretti al campo 2, raggiunti i 7.500 metri sono dovuti tornare al «gradino» precedente, sorpresi da un forte vento. Il giorno successivo la tappa di avvicinamento (campo 2 a 7.800 metri) è andata a buon fine. Lunedì 20 Mondinelli e Garioni hanno quindi conquistato la terza meta a 8.300. Poi l’ultimo sforzo, che li ha portati ieri in prima mattinata sul tetto del mondo, spazzato da un vento gelido (-30° la temperatura). Garioni, che dedica l’impresa alla moglie e ai figli Andrea e Federico, sarà a Brescia fra 7-8 giorni.

Giovanni Capra

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