Furto all’Ant: rubati i fondi destinati ai malati di tumore

Con i negozi dell’usato,tra cui quello in via Corsica preso di mira dai ladri, l’associazione fornisce sostegno medico
I volontari dell’Ant nel Charity Point preso di mira - © www.giornaledibrescia.it
I volontari dell’Ant nel Charity Point preso di mira - © www.giornaledibrescia.it
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Martedì era il secondo giorno di apertura del Charity Point della Fondazione Ant e dopo lunghe settimane di chiusura anche la solidarietà tornava ad avere una casa, quella in cui da anni tanti bresciani lasciano piccole e grandi offerte a sostegno dei malati di tumore. Nel «negozio dell’usato» di via Corsica arrivano i primi donatori che lasciano i primi contributi. Tutto sembra ricominciare nel modo giusto, ma poche ore dopo l’apertura una volontaria scopre che la busta che conteneva i soldi raccolti fino a quel momento è sparita.

«All’interno c’erano circa 200 euro e un ricevutario con i dati di tutti i donatori - racconta Regina Nerili, volontaria responsabile del Charity Point di via Corsica -, la busta era stata posata a vista per qualche minuto in attesa di riporla nella cassetta di sicurezza, ma in pochi secondi è scomparsa». Subito scatta la denuncia ai carabinieri, ma non sarà facile individuare il responsabile, che ha approfittato della riapertura del punto Ant per colpire proprio chi fa solidarietà.

L’episodio ha profondamente colpito i volontari (nel Bresciano sono circa 300) che con Ant raccolgono fondi per garantire assistenza sanitaria e medica gratuita ai malati di tumore. «Se qualcuno ruba dei soldi ad ANT significa che non ha capito l’attività che facciamo, perché ha portato via 10 giorni di assistenza medica ai malati», spiega con parole nette Antonio La Marca, delegato di Ant a Brescia.

Dal 1978, infatti, la Fondazione fornisce assistenza medico specialistica gratuita a casa dei malati di tumore senza alcun costo per le famiglie e ogni anno sono 10mila gli assistiti in tutta Italia. E d’altronde negli ultimi tempi il gruppo bresciano della Fondazione, che proprio in città è fortemente attrezzato con i Charity Point, sembra essere preso di mira.

Il triste precedente è accaduto poco più di un anno fa, quando all’altro negozio dell’usato in via Trento fu rubata una bici in titanio del valore di oltre mille euro, offerta da un donatore per sostenere la raccolta di fondi destinata ai malati di tumore. Già nel febbraio del 2020 il gesto - insolito e spudorato - aveva profondamente colpito i volontari, che mai avrebbero immaginato di subire un furto nel Charity Point che potesse danneggiare proprio i pazienti più deboli. Non solo: a seguito di quel primo raid era stato anche danneggiato il negozio, aumentando esponenzialmente la spesa complessiva per la Fondazione.

«Siamo presi di mira anche perché non siamo completamente strutturati per difenderci. Oggi, come allora, sono stati sottratti tanti soldi che potevano essere utilizzati per i nostri malati e che nello specifico avrebbero potuto assicurare diversi interventi di assistenza con medico e infermiera», spiega La Marca. Per il momento nessuna raccolta fondi extra verrà attivata, ma si punta sulla consueta generosità dei bresciani - proprio come accaduto lo scorso anno dopo il furto della bici. «Ci affidiamo al buon cuore, chi ci conosce sa quanto impegno ci mettano i volontari», conclude la volontaria Nerili.

 

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