Fuori moda come un boero

L’uomo boero non è mai di moda e allo stesso tempo sempre di moda perché oltre le mode
Il boero
Il boero
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Un tempo facevano bella mostra di sé su ogni bancone dell’oratorio o in ogni bettola di paese degna di questo nome. I boeri se ne stavano accalcati nel loro espositore che ti attirava con uno slogan intramontabile: si vince sempre. Quella illusoria promessa di un mondo perennemente baciato dalla fortuna dava ai boeri un gusto unico, che andava ben oltre quel mix di cioccolata di scarsa qualità e ciliegie sotto spirito.

Poi è arrivato il mondo patinato dei Mon Chéri, ma quelli sono per la gente che piace, i boeri sono tutt’altra cosa: sono uno stile, una filosofia di vita. L’uomo boero non è mai di moda e allo stesso tempo sempre di moda perché oltre le mode. Io mi sento pienamente uomo boero. Perché quando entro in un negozio e mi annunciano che quest’anno è di gran moda il velluto, il giorno dopo mi presento al lavoro come neanche il duca Visconti di Modrone pronto a partire per una battuta di caccia nello Yorkshire.

Perché quando mi dicono che una serie tv la posso guardare in streaming io resto mummificato nella speranza che mi venga detto quale tasto del telecomando devo schiacciare. Perché quando mi invitano a un brunch un brivido di angoscia mi percorre la schiena e mentre il mio interlocutore attende una risposta io penso: a che ora mi devo presentare? E poi: se è una colazione prenderò latte, Nesquik e Pan di stelle, se è un pranzo ordinerò pasta al pomodoro e cotoletta.

Perché in un mondo dove quotidianamente incontri qualcuno che ti racconta quanto tempo impiega per correre 10 chilometri, io continuo ad ammirare la paciosa lumaca che alla meta ci arriva comunque. Senza sudare.

 

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