Fuga in scooter dalla Locale, fino alla corsa in tangenziale e A4

Mattinata da brivido a San Polo, con inseguimento, spari, spray al peperoncino e l'arresto finale di due tunisini
Una pattuglia della Polizia Locale a ridosso della tangenziale Sud dalle parti di San Polo - © www.giornaledibrescia.it
Una pattuglia della Polizia Locale a ridosso della tangenziale Sud dalle parti di San Polo - © www.giornaledibrescia.it
AA

Una caccia all’uomo tra cave, canneti, la tangenziale Sud e l’A4, che uno dei fuggitivi ha attraversato a piedi da un lato all’altro. Tre spari esplosi da un agente, un finale condito dallo spray al peperoncino.

Una mattinata ad alto tasso di adrenalina quella vissuta dagli agenti della Polizia Locale per bloccare due tunisini inizialmente incrociati in sella ad uno scooter a San Polo. Quello che doveva essere nelle intenzioni della pattuglia intervenuta per prima un controllo di routine si è tradotto in un inseguimento rocambolesco che, in alcune fasi, ha messo a rischio non solo la vita stessa degli agenti, ma anche quella di ignari utenti della Padana superiore e dell’A4, due delle arterie più trafficate dell’intera provincia, dove il più ostinato dei malviventi è stato sul punto di innescare incidenti a catena. Solo la professionalità degli agenti intervenuti e dei colleghi che hanno coordinato l’operazione dalla sala operativa di via Donegani ha evitato il peggio.

La sequenza

Ma andiamo con ordine. Sono circa le 11, a quanto ricostruito dal comando cittadino, quando all’alt intimato i due connazionali rispondono dando gas allo scooterone con il quale si fiondano da via San Polo in direzione delle Bettole, per imboccare poi via Ponte, strada che dall’estrema periferia si perde tra le cave e via Casotti. Gli agenti si mettono all’inseguimento e capiscono subito che i due non hanno alcuna intenzione di arrendersi: fermarsi ai semafori rossi pare opzione non contemplata, lo zig zag tra le auto in marcia un esercizio di perizia criminale. Con i rischi del caso.

Fino a quando i due decidono di abbandonare lo scooter sempre dalle parti di via Ponte e separarsi. Uno dei due, un 44enne, tenta di dileguarsi in una cava, si nasconde in un canneto, mentre uno degli agenti lo insegue a piedi. Alla fine viene bloccato: dalle impronte digitali risulterà una vecchia conoscenza, destinatario di un ordine di carcerazione per un cumulo pene complessivo di 6 anni. Soggiorno obbligato a Canton Mombello.

Di corsa attraverso l'autostrada

Prosegue invece la caccia al conducente: l’agente che gli è dietro quando l’inseguito si infila tra campi deserti esplode tre colpi di pistola per spaventarlo. Ma niente. Anzi. Quando il magrebino si ritrova a ridosso della tangenziale Sud, scavalca il guard rail e attraversa da una parte all’altra il nastro d’asfalto, fra auto che inchiodano e rischi pressoché incalcolabili.

Concede anche il bis: ma stavolta balza in A4, mentre una seconda pattuglia inviata dalla sala operativa si lancia in autostrada per fermare il traffico prima che sia troppo tardi. Caos totale: il tunisino fa avanti e indietro da una corsia di marcia all’altra tra automobilisti increduli, poi torna sui suoi passi e fugge nuovamente in tangenziale. È l’ultimo atto: quando scende dalla scarpata opposta trova gli agenti ad attenderlo. Tenta di resistere, lo spray urticante in dotazione alla Locale chiude la partita. Il tunisino risulta essere clandestino e con sé ha una dose di cocaina. La sequenza da film d’azione gli vale l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia