Frode fiscale: quattro arresti tra Brescia e Bergamo

Nell'operazione Cash River della Guardia di Finanza sono coinvolti diversi imprenditori e società italiane, frode per 16 milioni
In una foto d'archivio, uomini della Guardia di Finanza
In una foto d'archivio, uomini della Guardia di Finanza
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Una frode fiscale di 16 milioni di euro è stata intercettata dalla Guardia di Finanza di Bergamo, che oggi ha portato a termine l'operazione Cash River, nella quale sono risultati coinvolti diversi imprenditori e numerose società italiane ed estere.

Quattro gli arrestati: tre imprenditori residenti in provincia di Bergamo e Brescia, uno dei quali con precedenti specifici, e un avvocato ungherese. Sono ritenuti i principali esponenti di un'associazione a delinquere transnazionale, dedita all'emissione di fatture per operazioni inesistenti utilizzate da numerose imprese italiane per evadere il Fisco. Il provvedimento, a firma del gip Vito Di Vita su richiesta del pm Nicola Preteroti, è stato adottato sulla base delle indagini del nucleo di polizia economico finanziaria di Bergamo.

I finanzieri, attraverso intercettazioni telematiche, telefoniche e ambientali, servizi di osservazione, pedinamenti, indagini finanziarie, l'approfondimento di segnalazioni per operazioni finanziarie sospette e incrociando gli elementi acquisiti con le informazioni presenti nelle banche dati, hanno scoperto che il gruppo avrebbe gestito 21 società cartiere per la sola annualità 2018, con sede dichiarata a Milano, Cagliari, Parma, Roma, Bergamo e all'estero: ditte fittizie, intestate a prestanome e utilizzate al solo scopo di emettere fatture per operazioni inesistenti destinate ad aziende compiacenti del Nord Italia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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