«Fonne del tabac», mondine o donne di servizio: il libro sui lavori del ’900 a Castrezzato

Silvana Brianza racconta le tre occupazioni femminili più in voga nel paese il secolo scorso
Immagine d'epoca delle «fonne del tabac» impiegate nel tabacchificio locale - © www.giornaledibrescia.it
Immagine d'epoca delle «fonne del tabac» impiegate nel tabacchificio locale - © www.giornaledibrescia.it
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Una Castezzato che ormai non c’è più, che nel corso dei decenni ha visto scomparire tre tipologie di lavoro che hanno contraddistinto, nel ’900, l’occupazione femminile: l’impiego come operaie al tabacchificio locale, come donne di servizio nelle case della borghesia milanese oppure come lavoratrici stagionali nelle risaie del Pavese o del Piemonte. Il tutto è riassunto nell’ultima opera della castrezzatese Silvana Brianza, docente oggi in pensione.

«Donne, ragazze, bambine - Vite di straordinaria normalità delle nostre donne nel secolo scorso» è il titolo di un libro che riesce a far compiere un viaggio attraverso l’occupazione femminile del ’900. E il tutto grazie anche a preziosissime testimonianze dirette. Ampio spazio è quindi dedicato alla parte intitolata «Lavorazione del tabacco in Castrezzato»: il fulcro è l’ex tabacchificio locale, ancor’oggi esistente e rinato recentemente per ospitare cerimonie e convegni.

Storia e testimonianze

Si scopre così che il tabacchificio iniziò la sua attività tra il 1925 e il 1926, nello stesso sito dove, dal 1809, fu attivo un mulino. Qui poi sorse un opificio per la lavorazione di tessuti. In seguito fu la lavorazione del tabacco a prendersi spazio: un tabacco coltivato anche nelle campagne locali, mentre in paese nacque la professione delle «tabacchine», le «fonne del tabac» che lavoravano in quest’azienda.

La storia industriale del paese è stata raccontata nel libro da Silvana Brianza grazie a preziose testimonianze: alcune arrivate da donne ancora in vita, altre apprese in passato oppure dai familiari.

Dopo il tabacchificio, ecco le donne di servizio nelle case dei ricchi milanesi: siamo negli anni ’60. E qui arrivano i racconti di chi, all’alba, raggiungeva la stazione di Chiari per salire su un treno per Milano. Testimonianze preziose, come quelle nella parte intitolata «Ai riss», dedicata a quelle castrezzatesi che si dedicarono al lavoro nelle risaie, in Piemonte o nel Pavese. In chiusura, poi, Brianza ha voluto dare spazio anche alle donne che, sempre nel ’900, si sono dedicate al commercio locale, oppure impegnate in attività sindacali.

Quella pubblicata è un’opera, quindi, che raccoglie uno spaccato di storia locale davvero importante, raccontando delle fatiche di tante donne locali che scelsero di essere operaie, donne di servizio o «mondine» improntando la loro vita al sacrificio. Il tutto all’interno di una Castrezzato che, dopo la Seconda guerra mondiale, si apprestava a percorrere la rincorsa verso la rinascita economica e sociale.

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