Fondi per il Teatro Romano: Brescia Musei a caccia di un archistar

Dalla Camera di Commercio 150mila euro per partire: l'idea di un foyer a Palazzo Maggi Gambara e lavori anche all’ex museo
  • Teatro Romano, Palazzo Maggi Gambara e Capitolium
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Il recupero del Teatro Romano riparte da Palazzo Maggi Gambara, snodo del comparto archeologico e museale cittadino, da trasformare in biglietteria-foyer e punto di partenza di percorsi di visita accessibili a tutti, anche con l’introduzione di ascensori. E per la «revisione» dell’intera area, Fondazione Brescia Musei è a caccia di qualcuno all’altezza di quella che considera «una sfida»: un grande nome o un grande studio insomma.

È quanto si evince dalla Scheda di progetto di Brescia Musei allegata alla deliberazione del Consiglio della Camera di Commercio, che lo scorso 21 settembre ha approvato la convenzione tra le due realtà, impegnandosi in un finanziamento di 150mila euro (50mila quest’anno e 100mila l’anno prossimo; più altri 150mila da affidare alla deliberazione della futura Giunta per il 2025) come contributo per la progettazione architettonica e ingegneristica dell’intervento, un’opera che vale complessivamente poco più di un milione 810mila euro, di cui un milione 460mila circa «previsti dallo Stato per il tramite di accordi con il Ministero della Cultura».

Le fasi

Palazzo Maggi dal lato del Teatro Romano - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
Palazzo Maggi dal lato del Teatro Romano - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it

Concretamente, il progetto si articola in tre fasi, riferite a Palazzo, Teatro ed ex Museo Romano dietro il Capitolium. «Il cuore dell’intervento che si propone - si legge nella Scheda -, articolato in numerose azioni, è rappresentato dalla riqualificazione di Palazzo Maggi Gambara come spazio destinato a essere il nuovo Museum Gate dell’intera area museale di via Musei e dell’area Unesco, con la funzione di accoglienza, visita al sito, nonché, nel corpo di fabbrica settentrionale, a luogo di sviluppo di tutti i servizi necessari all’attività teatrale, in relazione con l’attiguo edificio antico. Il recupero del Teatro Romano infatti prevede, attraverso il completamento dello scavo archeologico e degli opportuni interventi di restauro, la realizzazione, secondo un progetto visionario, ma al contempo rispettoso dell’ambito antico, di una infrastruttura leggera per l’utilizzo teatrale». «Altre azioni distribuite nel sedime del sito Unesco integreranno il livello di valorizzazione e dei servizi: grazie al recupero dei locali dell’ex Museo Romano al Capitolium si avranno nuovi spazi per l’arte contemporanea».

Il progetto

Il corpo meridionale di Palazzo Maggi Gambara affacciato su via Musei, «che deve essere finito negli interni e dotato delle necessarie tecnologie», sarebbe destinato a diventare il Gate d’accesso dell’intera area museale, con caffetteria e libreria. L’edificio a Nord, privo di accesso diretto dalla strada, dopo il restauro potrebbe ospitare «tutti i servizi afferenti alla futura trasformazione e rifunzionalizzazione del Teatro Romano in una struttura contemporanea funzionale per lo spettacolo», dai camerini all’area prove. L’inserimento di un ascensore - che nel progetto sostituirebbe l’attuale scala che dal retro dell’edificio arriva sul piano della cosiddetta Aula dei Pilastrini - consentirebbe da lì di connettersi con due differenti percorsi di visita al Teatro: il primo lungo la Summa Cavea e il Porticum a nord l’emiciclo; il secondo, attraverso il passaggio sotto il palazzo stesso, a sud nella zona del Pulpitum, in corrispondenza dell’antico palcoscenico.

Il palazzo con l'Aula dei Pilastrini - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it
Il palazzo con l'Aula dei Pilastrini - Foto Marco Ortogni Neg © www.giornaledibrescia.it

Per il Teatro, si immagina «nell’area corrispondente alla cavea bassa, la collocazione di una struttura moderna e praticabile per ospitare il pubblico all’aperto e, nella parte meridionale, in corrispondenza dell’antica Scaenae Frons e reimpiegando una parte dell’antico palcoscenico del Teatro, la realizzazione, mediante un’addizione in complanarità con l’antico palco, di uno stage sufficiente a ospitare spettacoli, drammatizzazioni, concerti». Il teatro potrebbe ospitare tra gli 800 e i 1000 spettatori.

Infine, la riqualificazione dell’ex Museo Romano «e della relativa via di accesso collocata ad est del Capitolium e in parte collegata con gli accessi agli spazi superstiti della cavea alta del Teatro» anche con l’inserimento di un ascensore per superare un dislivello di circa 15 metri.

Tempi e attori

Secondo Brescia Musei «la progettazione di fattibilità tecnico-economica, necessaria per il reperimento di tutti i pareri degli enti competenti, si svilupperà nel corso del 2023 per concludersi ad aprile del 2024, mentre si prevede che la progettazione esecutiva, che andrà in parallelo alla fase di fundraising per la realizzazione dell’opera, si concluderà nel 2025».

A chi sarà affidata la progettazione? Brescia Musei parla esplicitamente di «sfida per il grande architetto a cui, necessariamente, l’integrale revisione di questo ambito archeologico dovrebbe essere affidata, di concerto con il Comune di Brescia e con la Soprintendenza». Si vedrà. 

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