Fisico debilitato e afa, clochard bresciano trovato morto in città: «Merita degna sepoltura»

Stroncato a 46 anni da un malore sulle scale esterne di un palazzo di via Benedetto Croce. La cugina: «Aveva fatto una scelta di vita»
  • Il corpo di un senzatetto trovato in via Benedetto Croce in città
    Il corpo di un senzatetto trovato in via Benedetto Croce in città
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    Il corpo di un senzatetto trovato in via Benedetto Croce in città
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    Il corpo di un senzatetto trovato in via Benedetto Croce in città
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La strada era diventata casa sua per scelta. Aveva una residenza fantasma come tutte le persone senza fissa dimora della città. Via Sante Marie del Mare, sotto il ponte del cavalcavia Kennedy. Tra le vie del centro era diventato un volto conosciuto da passanti e residenti. E anche le forze dell’ordine hanno impiegato poco tempo ad associare il suo nome al corpo senza vita trovato davanti al portone di un palazzo di via Benedetto Croce, dietro la Camera di Commercio, zona che di notte si trasforma nel dormitorio en plein air dei clochard.

Ezio, 46 anni compiuti a maggio, bresciano, era uno di questi. Ed è stato stroncato da un malore che, secondo le prime indagini del medico legale intervenuto, lo ha colpito attorno alle quattro della notte tra martedì e mercoledì. «Sembrava stesse dormendo» ha raccontato alle forze dell’ordine chi ha lanciato l’allarme. E invece l’uomo, nel suo giaciglio di fortuna, era deceduto. Il medico non ha potuto escludere che il gran caldo di inizio settimana possa essere stato fatale per un corpo comunque debilitato e segnato dalle difficoltà. Ezio non stava bene da alcuni giorni ed era stato anche invitato ad andare in Pronto soccorso per dei controlli. La notte prima aveva dormito al coperto nei locali di una struttura cittadina. Gli operatori lo conoscevano da tempo. L’uomo era infatti seguito dal progetto Strade della cooperativa Il Calabrone.

In passato il 46enne era stato restauratore di mobili con una ditta individuale registrata alla Camera di Commercio di Bergamo. Poi la vita e le scelte personali lo hanno portato a vivere in strada. Spesso accompagnato da una cagnolina che non abbandonava mai e per questo ai dormitori, dove gli animali non sono ammessi, preferiva i marciapiedi della città. Aveva una compagna, seguita da una comunità, ma anche una famiglia - l’anziana madre, il fratello e una sorella - dalla quale si era staccato, rinunciando nel 2021 anche alla sua quota di eredità.

Il magistrato di turno sta ricostruendo le ultime ore di vita del senzatetto bresciano prima di concedere il nullaosta per la sepoltura. «Diamogli una degna sepoltura» dice la cugina Clara. «Mi sto personalmente impegnando per organizzare il funerale. Avevo visto Ezio l’ultima volta la scorsa settimana. Aveva fatto una scelta di vita sbagliata, ma non ha mai fatto male a nessuno se non a se stesso. Era un ragazzo molto educato, rispettoso verso tutti». 

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