Finmatica, caso chiuso con tre assoluzioni

L’appello bis si conclude con tre assoluzioni. Cala così il sipario su Finmatica, a dieci anni dal suo fallimento.
A «durarla» e a «vincerla» sono stati tre amministratori non esecutivi della software house che aveva sede in via Sorbanella: Elena Berlucchi, Roberto Danesi e Daniel Gilioli. I tre erano stati condannati nel marzo di tre anni fa a 2 anni, 1 mese e 10 giorni col beneficio della sospensione condizionale della pena. Decisero di portare il verdetto in Cassazione ed ottennero l’annullamento della condanna con rinvio ad altra sezione della Corte d’appello di Brescia. Che nei giorni scorsi ha preso atto della sentenza degli «ermellini», registrato le argomentazioni difensive degli avvocati Massimo Bonvicini e Francesco Mucciarelli, la richiesta d’assoluzione fatta anche dall’accusa, dal sostituto procuratore generale Silvio Bonfigli, e assolto i tre imputati con formula piena.
Il recente verdetto, sebbene formalmente ancora impugnabile, sarà l’ultimo di una lunga serie. E di fatto chiude la lunga parentesi processuale legata al crac dell’azienda che agli inizi del 2000 bruciò tutte le tappe a Piazza Affari, per arrivare alla bancarotta, e al fallimento chiesto dalla Procura, alla fine del 2004.
Per il default della software house finirono nel registro degli indagati il patron Pierluigi Crudele, l’amministratore delegato e una ventina tra sindaci, soci e amministratori. I vertici dell’azienda patteggiarono pene inferiori a due anni (1 anno e 9 mesi Crudele, 1 e 8 mesi Bottari). Sanzioni più lievi vennero elevate, nella stessa occasione, a carico di altri cinque imputati, tutte tra i 16 e i 18 mesi.
La via del processo abbreviato fu scelta da altri 14 imputati. I 3 assolti nei giorni scorsi e gli 11 che incassarono una condanna con riduzione e sospensione della pena e rinunciarono alla Cassazione.
Secondo l’accusa i numeri da record di Finmatica erano frutto di maquillage finanziario, smascherato da un bond di 55 milioni di euro che suonò in Procura come un campanello d’allarme.
A segnare la fine della software house furono le perquisizioni della Guardia di Finanza nella sede. Scene da film. Scene tratte da una storia imprenditoriale e giudiziaria che, dieci anni dopo, sembra preistoria.
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