Fiamme Verdi, Mattarella ringrazia per la nomina a socio onorario
La tessera numero 1 delle Fiamme Verdi di Brescia riporta il nome di Sergio Mattarella. L’associazione, nata per ricordare e riaffermare l’operato e gli ideali delle omonime brigate partigiane attive durante la guerra di liberazione dal nazifasciasmo, a fine gennaio ha voluto nominare il presidente della Repubblica proprio socio onorario, «per esprimergli l’apprezzamento per la vicinanza ai temi e ai valori della Resistenza, della memoria storica della lotta di liberazione e della Costituzione».
Parole e pensieri che le Fiamme Verdi hanno affidato ad una lettera, corredata da copie delle ristampe dei giornali clandestini «Brescia Libera» e «Il ribelle» e dei «Quaderni del Ribelle», e ai quali il presidente Mattarella, attraverso la Segreteria del Quirinale, ha voluto rispondere. «Il presidente ha ricevuto la sua cortese lettera e mi incarica di ringraziare le Fiamme Verdi di Brescia per le affettuose parole di stima e di apprezzamento - recita il testo che il direttore dell’Ufficio di Segreteria Simone Guerrini ha fatto recapitare al presidente dell’associazione Alvaro Peli -. Il Capo dello Stato desidera, altresì, esprimere il suo compiacimento per l’impegno profuso nel tener viva la memoria e i valori della lotta partigiana e della Resistenza - continua la lettera del Quirinale - in un contesto storico e travagliato come quello che stiamo vivendo».
Una risposta sentita e densa di significato, accolta con enorme soddisfazione da Peli: «Il fatto che il Capo dello Stato, in un momento così complicato, abbia voluto onorarci delle sue parole è motivo di grande orgoglio, per noi e per tutti i bresciani - afferma -. Nutriamo profonda stima per il presidente Mattarella, il quale ha conosciuto direttamente personaggi della nostra storia come Mino Martinazzoli, e non a caso dal suo messaggio augurale di fine 2020 abbiamo tratto lo slogan per il tesseramento 2021 "È tempo di tornare a costruire, insieme"». Ma non finisce qui. Stando alle parole di Peli «in futuro vorremmo coinvolgere il presidente nella riscrittura della Preghiera del ribelle».
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