Ferrovie da incubo: le linee peggiori sono nel Bresciano

Spietata la fotografia scattata da Legambiente La Brescia-Parma è maglia nera d’Italia
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Nessuna provincia in Lombardia ha più disservizi ferroviari della nostra. E la Brescia-Parma conquista il titolo di linea peggiore d’Italia. Questi due primati, davvero poco invidiabili, emergono da Pendolaria 2018, la fotografia scattata da Legambiente sulla situazione del trasporto pubblico lungo lo Stivale. 

Il dossier mette nero su bianco disagi e problemi che gli habituè dei treni vivono sulla propria pelle. E che i bresciani, a quanto pare, subiscono più degli altri. 

La Brescia-Parma, come detto, si aggiudica la maglia nera tra tutte le tratte italiane. Sui suoi binari, ancora non elettrificati, «corrono», si fa per dire, meno di 30 convogli giornalieri. Si tratta di una linea, scrive l’associazione ambientalista, «che versa da diversi anni in una condizione di abbandono: tra le 25 lombarde è quella che ha avuto gli indici di affidabilità più bassi e il materiale rotabile ha un’età media superiore ai 30 anni».

Non solo: «Rispetto al 2009 il treno più veloce impiega 20 minuti in più». Ma nell’epoca delle Frecce e dei treni a levitazione magnetica quello che colpisce più di tutto è forse la velocità media registrata sulla linea, a dir poco imbarazzante: 46 chilometri all’ora.

Legambiente propone di potenziare l’offerta dei treni con una navetta ferroviaria in alcune fasce orarie di maggior traffico e di assicurare almeno un treno all’ora per tutta la giornata, «vista una domanda potenziale di oltre un migliaio di utenti al giorno, calcolata sul numero di auto che transitavano sul ponte di Casalmaggiore (attualmente chiuso, ndr)».

Ma se la Brescia-Parma è la più disastrata di tutte, le cose non vanno molto meglio su altre linee Trenord come la Lecco-Bergamo-Brescia e la Brescia-Cremona. Pure loro a novembre non hanno rispettato lo standard di affidabilità previsto dal Contratto di servizio.

La (magra) consolazione è che gli abbonati potranno acquistare l’abbonamento di febbraio con lo sconto del 30%. Colpisce in ogni caso che nella lista delle peggiori otto linee lombarde, ben tre siano abitualmente utilizzate dai pendolari bresciani.

Tra le poche note positive nel rapporto di Legambiente spiccano i dati sull’utilizzo dei mezzi pubblici in città: per Brescia più di 17 milioni di passeggeri annui sulla metro e 36 milioni sui bus.

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