Fermato con 355 chili di cocaina, tace davanti al giudice

Il 40enne bresciano arrestato a Verona rischia una condanna fino a vent’anni di carcere
Una delle fasi del sequestro della droga - Foto Guardia di Finanza
Una delle fasi del sequestro della droga - Foto Guardia di Finanza
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In silenzio davanti al giudice. Preferisce avvalersi della facoltà di non rispondere Simone Paolisso, il 40enne bresciano arrestato sull’A4, all’altezza di Verona Sud con un carico di cocaina da Guinness dei primati nascosto nel vano di carico del suo furgone. Difeso dall’avvocato Gianfranco Abate si è trovato davanti al gip Livia Magri e al sostituto procuratore Mauro Leo Tenaglia giusto il tempo di comunicare la sua scelta.

Il giudice nella giornata di ieri ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare dell’uomo. Paolisso, sul cui conto pende una recidiva infraquinquennale specifica, se non riuscirà a smarcarsi da quei 300 panetti da un chilo abbondante di cocaina nascosti tra water e lavandini e materiale idraulico, rischia una condanna pesantissima. Il traffico di quantitativi così ingenti è punito con pene fino a vent’anni di reclusione.

Nel gennaio del 2015 il 40enne era stato arrestato insieme ad altre due persone per spaccio di sostanze stupefacenti. Qualche mese più tardi, la Gdf sequestrò a lui ed ai suoi sodali, beni per circa un milione di euro: tra questi anche un autosalone, con le auto e le motociclette che aveva in vendita. Tempo una giornata e il carico record intercettato dalla Gdf e dalla Stradale a Verona Sud quasi impallidisce al cospetto di un altro blitz antidroga messo a segno dalla Polstrada. Nel tratto di Autostrada del Sole che scorre in territorio di Arezzo gli agenti hanno bloccato un 38enne muratore di origini albanesi sorpreso con 476 kg di coca nascosti tra gli attrezzi da cantiere.

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