Ex presidente della Leonessa calcio arrestato per pedopornografia

Il presente che oscura il passato. Un ex presidente agli arresti domiciliari per adescamento di minori, il nuovo numero uno del club che prende le distanze dalla gestione precedenti e messaggi lasciati sul campo da gioco con insulti. In mezzo tantissime famiglie di piccoli calciatori che vogliono capire cosa stia accadendo.
Sono giorni difficili per la società Leonessa, storica formazione cittadina di calcio, da sempre serbatoio di giovani promesse. Un mese fa quello che era il presidente è stato arrestato per uno dei reati peggiori: detenzione di materiale pedopornografico e adescamento di minori. Era già finito nei guai sette anni fa per gli stessi motivi. Viene definito da chi indaga: «un adescatore seriale».
Le dimissioni dalla carica di numero uno della Leonessa sono arrivate lo stesso giorno dell'arresto. «Attraverso una mail senza specificare il motivo della decisione. Un fulmine a ciel sereno» raccontano i dirigenti di oggi, che hanno scoperto solo settimane dopo cosa ci fosse realmente dietro la scelta di lasciare in fretta e furia la presidenza.
L'inchiesta sta andando avanti e dai supporti informatici dell'uomo sarebbe uscito di tutto: anche fotografie di bambini scattate negli spogliatoi della società. Il quadro è delicatissimo e la Procura ha chiesto nei confronti dell'adulto il divieto di avvicinamento ad ogni struttura frequentata da minori, oltre a una misura di sicurezza in quanto ritenuta persona socialmente pericolosa.
Questi sono giorni di iscrizione per la nuova stagione e centinaia di famiglie chiedono verità. «Non mi sarei mai aspettata che ci fosse questo dietro al cambio di società - racconta la mamma di un giovane tesserato -. Al campo, nel corso dello scorso anno, non abbiamo mai avuto problemi e nemmeno sospetti. Ora vogliamo rassicurazioni».
Ieri mattina chi ha aperto gli uffici della Leonessa calcio si è trovato davanti una spiacevole sorpresa. Un foglio lasciato sul campo con la scritta «pedofili». Sull'episodio indagano le forze dell'ordine, ma nel frattempo chi oggi è subentrato alla guida del club di calcio giovanile non ci sta. «Non abbiano nulla a che fare con chi c'era prima. Non abbiamo responsabilità per il passato e alle famiglie dico che si volta pagina e che devono stare tranquille» spiega Marco Masserdotti, l'attuale presidente gialloblù. «Quando ci sarà il processo nei confronti dell'ex presidente come società Leonessa ci costituiremo parte civile. Sono padre di quattro figli e - aggiunge Masserdotti - la vicenda mi dà molto fastidio perché rischia di vanificare il sacrificio di molte persone che collaborano gratuitamente con la società e si impegnano per i bambini. Così - conlude - come mi danno fastidio i dirigenti di altre squadre che cercano di portarci via i nostri ragazzi alludendo all’inchiesta che, ribadisco, non riguarda l’attuale dirigenza».
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