Eredità letteraria: i 2.500 libri di Martinazzoli per la città

A 10 anni dalla sua morte, è stato inaugurato il Fondo dei libri donati alla Diocesi. Tra questi, molti con dediche originali
  • L'inaugurazione del fondo librario Mino Martinazzoli in seminario
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    L'inaugurazione del fondo librario Mino Martinazzoli in seminario
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Al Polo diocesano di via Bollani in città, per tutti «il seminario», è stato inaugurato il fondo librario «Mino Martinazzoli», prima dedica pubblica della sua città. Da oggi infatti alla biblioteca diocesana Luciano Monari ci sono 2.500 volumi in più da consultare. Sono i libri di Mino Martinazzoli, donati dagli eredi alla Diocesi di Brescia. Il fondo librario a lui dedicato si aggiunge, dunque, ai 170mila volumi della biblioteca, la seconda per patrimonio della città e aderente al Servizio bibliotecario nazionale. Libri che sono già stati catalogati e che dal lunedì al venerdì sono consultabili da studiosi e lettori.

«Ovviamente non mancano i testi di Manzoni di cui era appassionato, compresa un'edizione molto rara del Conte di Carmagnola» ha detto don Mauro Cinquetti, direttore della biblioteca. In una teca al terzo piano del Polo diocesano sono esposti i libri con le dediche degli autori: politici, intellettuali, grandi firme del giornalismo. Un’occasione per ripecorrere i legami e le amicizie di una personalità di grande spessore, più volte ministro, parlamentare, segretario della Democrazia cristiana e sindaco di Brescia.

Tra le dediche, ne spicca una in particolare con la scrittura fine ed elegante del filosofo Norberto Bobbio con la data del 19 gennaio 1994, nascita del Partito popolare fondato dopo lo scioglimento della Dc di cui è stato l’ultimo segretario «scelto per disperazione». Scrisse Bobbio: «A Martinazzoli che ha una visione mite della politica, queste pagine in cui si sostiene che interesse non è virtù politica». Il libretto di venti pagine è l’«Elogio della mitezza».

 

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