Erasmus+, al Canossa Campus i ragazzi raccontano come uscire dalla comfort zone

All'istituto scolastico bresciano gli studenti hanno ripercorso le loro esperienze di studio in vari Paesi Europei
  • Le foto dell'esperienza Erasmus+
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Le ultime ore della mattinata di ieri al Canossa Campus (Istituti Scolastici Madri Canossiane) sono servite a insegnare ai ragazzi l’importanza degli scambi interculturali, attraverso i racconti diretti di studenti e studentesse da poco rientrati da diverse parti d’Europa. La scuola superiore di via S. Martino della Battaglia, infatti, così come altri istituti bresciani, aderisce dal 2021 al programma Erasmus+, indetto dall’Unione Europea per favorire l’apprendimento dei più giovani con esperienze formative all’estero. Il Canossa Campus, che comprende due licei (scientifico-bilingue e scienze umane) e un professionale (sociosanitario), è accreditato al programma fino al 2027 e ha già ricevuto, nella sua prima edizione, un responso più che entusiasta.

Il progetto

«Lo scorso anno abbiamo accolto più di 50 candidature per un totale di 23 posti disponibili, 11 in Olanda, 10 in Finlandia e 2 in Spagna. – spiega la coordinatrice Giulia Paola Beduschi – Le borse di quest’anno sono aumentate e più studenti avranno quindi la possibilità di essere selezionati; ci auguriamo anche di registrare una maggiore presenza maschile, vista l’attuale quasi-totalità di ragazze», continua, sorridendo. Partecipano a Erasmus+ tutti gli Stati membri dell’UE, oltre a Norvegia, Islanda, Liechtenstein (Associazione Europe di Libero Scambio) e Macedonia del Nord, Turchia e Serbia (in via d’adesione UE).

Uno scatto durante l'Erasmus + -  © www.giornaledibrescia.it
Uno scatto durante l'Erasmus + - © www.giornaledibrescia.it

Scambio anche per i docenti

Agli studenti e alle studentesse è offerta un’opportunità unica: quella di conoscere il mondo al di fuori della propria «comfort-zone», imparando gli usi, i costumi e le lingue europee e apprendendo le materie scolastiche convenzionali attraverso i metodi e gli approcci utilizzati al di là dell’Alpe. Le principali modalità di scambio sono tre: mobilità individuale di breve periodo (da 10 a 29 giorni), mobilità di gruppo di breve periodo (gruppo di almeno 2 alunni, da 2 a 30 giorni) e mobilità individuale di lungo periodo (da 30 a 365 giorni). Non sono solo gli alunni sono coinvolti nelle iniziative di Erasmus+: anche il personale scolastico può aderirvi, con attività di insegnamento (scambio con professori del corrispettivo istituto estero) e tanto altro, come illustrato sul sito ufficiale.

Olanda

Ieri a mezzogiorno, l’auditorium gremito del Campus ha ascoltato le esperienze di alcuni dei 23 alunni selezionati nell’a.s. 2021-2022. Alice e Paola, due studentesse di quarta liceo tornate il 2 ottobre da un soggiorno di quasi un mese in Olanda, hanno raccontato pro e contro del viaggio. «Frequentavamo le lezioni al Christelijk Lyceum di Zeist, nella regione di Utrecht, condividendo la casa, rispettivamente, con due famiglie del luogo. La mentalità che abbiamo trovato è molto aperta e accogliente, ci hanno fatto sentire a casa nostra. I giovani sono indipendenti, lavorano durante il pomeriggio e si muovono autonomamente per il paese, quasi sempre in bicicletta, senza bisogno di essere accompagnati dai genitori» hanno riferito ai coetanei incuriositi. Grandi differenze anche nella struttura dell’orario scolastico e nella gestione delle lezioni: l’impostazione ricorda quella delle nostre università, con rotazione degli studenti (e non degli insegnanti) e ore libere tra una materia e un’altra.

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Finlandia e Spagna

Esperienza simile anche per i 10 studenti che, accompagnati dalla prof.ssa Bonfanti, hanno trascorso due settimane alla Sotunki Upper Secondary School di Vantaa, vicino alla capitale finlandese Helsinki: «l’approccio è più pratico, sperimentale, rispetto a quello italiano. Abbiamo imparato l’inglese, un po’ anche perché eravamo forzati a parlarlo, ed esplorato luoghi che non rientrano nelle tipiche destinazioni da vacanza “italiana”, come Tallinn, in Estonia, che si trova proprio di fronte a Helsinki ed è quindi facilmente raggiungibile. In Finlandia abbiamo anche avuto modo di visitare la sede universitaria di Aalto; alcuni compagni stanno già pensando di proseguire là i loro studi».

Molto diversa invece la storia di Beatrice, che ha ricordato quanto siano simili Italia e Spagna quando si tratta di istruzione: quasi zero differenze tra le Canossiane e i Salesianos di Monzon, dove la studentessa ha trascorso un mese (18 settembre-16 ottobre). Gli studenti olandesi, finlandesi e spagnoli hanno il diritto di scambio a loro volta e possono essere accolti dalle famiglie degli alunni italiani, nell’ottica della mobilità internazionale proposta da Erasmus.

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