Emergenza medici di famiglia: a Brescia 112 posti vacanti

La speranza è che vengano colmati con il bando in scadenza il 9 luglio. Entro il 2024 altri 120 pensionamenti già certi
Medici di base - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Le criticità più recenti sono emerse a Serle e Capriano, dove la scomparsa improvvisa e il pensionamento dei rispettivi medici titolari hanno creato una vacanza che è stata solo tamponata da colleghi e sostituti. La carenza di medici di base non è però affare isolato di singoli territori, ma un’emergenza nazionale ormai cronica che, anche a Brescia, provoca disagi, polemiche e non pochi problemi.

Se ne parlava già con insistenza quattro anni fa e i numeri del prossimo triennio non lasciano intravvedere spiragli più rosei. Attualmente nel Bresciano operano 672 medici di medicina generale titolari, cui si aggiungono 28 incaricati provvisori, per un totale di 700 camici bianchi in servizio sul territorio di Ats Brescia. I quali hanno un’età media di 56 anni. Un dato, quello dell’età, significativo. I medici di base, infatti, possono rimanere in servizio fino a settant’anni. Tuttavia molti possono scegliere di andare in pensione prima. Mentre per i primi l’Ats può sapere con esattezza quando cesseranno l’attività, per gli altri ogni previsione è impossibile: la certezza arriva solo al momento delle eventuali dimissioni.

Da qui al 2024 sono 120 i medici che, sicuramente, appenderanno il camice al chiodo per il raggiungimento del limite de settant’anni. Un numero che potrebbe però aumentare, anche considerevolmente, sommando eventuali licenziamenti volontari, trasferimenti in altre province o regioni; oppure ancora pensionamenti anticipati.

Tralasciando quel che accadrà nei prossimi anni, anche la situazione attuale non è delle più felici. «L’attuale generale carenza di medici - confermano da Ats - non consente di poter affidare la totalità degli incarichi di titolare, per cui si attribuiscono incarichi provvisori. È importante precisare tuttavia che ad oggi è possibile garantire ad ogni cittadino/assistito in Ats Brescia un medico di medicina nel proprio ambito di residenza».

Un po’ di respiro, ma soprattutto qualche risposta per i cittadini, magari anziani, che devono ricorrere a medici fuori dal proprio comune o appoggiarsi a sostituti in servizio solo per pochissime ore la settimana, dovrebbe arrivare dal bando in scadenza il prossimo 9 luglio per coprire gli ambiti carenti, cui possono partecipare anche camici bianchi di altri territori. Il bando, pubblicato sul Bollettino ufficiale di Regione Lombardia, individua per Brescia 103 incarichi di assistenza primaria vacanti, più altri 9 riferiti all’Ats della Montagna e riguardanti la Valcamonica.

Gli ambiti a bando coinvolgono per il Bresciano una popolazione che si attesta intorno alle 150mila persone. Pazienti che, dai quartieri cittadini all’alta Valcamonica, sono in attesa di un medico di base titolare. Dovranno in ogni caso avere ancora pazienza, visto che generalmente il tempo che trascorre fra il bando e l’incarico oscilla fra i sei mesi e l’anno DI Formazione.

Sono molteplici i fattori all’origine di questa emergenza che si sta cronicizzando negli ultimi anni. Non ultima la questione che riguarda il percorso di formazione dei giovani dottori di famiglia. Sono circa un centinaio per tutta la Regione i posti disponibili per il corso triennale di formazione specifica in Medicina generale. Un numero già esiguo di per sè, senza contare che, una volta formati, i medici potrebbero decidere di accettare un incarico nella nostra provincia, ma anche optare per altre regioni o addirittura valutare un’esperienza all’estero, visto che la preparazione specifica è richiesta e garantita in tutti i Paesi dell’Unione.

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