Emergenza Ambiente e quelle maxi affissioni sull'inceneritore

Una campagna di comunicazione con maxi affissioni. Al centro l'inceneritore di A2A. A lanciarla una neonata associazione: Emergenza Ambiente
Uno dei maxi cartelloni della campagna lanciata da Emergenza Ambiente - © www.giornaledibrescia.it
Uno dei maxi cartelloni della campagna lanciata da Emergenza Ambiente - © www.giornaledibrescia.it
AA

Partono in sordina ma vogliono fare rumore. Parlano attraverso una serie di affissioni in giro per la città, un sito (emergenzaambiente.it) e alcuni brevi video. L’oggetto è sempre quello: l’inceneritore di A2A.

«Il 90% dei rifiuti che bruciamo lì dentro non proviene da Brescia. Circa il 40% arriva dalla provincia, oltre il 50% da altre parti d’Italia. Ora lo sai». E' quanto si legge sui cartelloni che campeggiano, ironia della sorte, su spazi per affissioni del Comune di Brescia, socio di riferimento assieme al Comune di Milano proprio di A2A. Una campagna di comunicazione sulla qualità dell’aria bresciana e sulla salute dell’ambiente, spiegano i suoi promotori. «Abbiamo voluto fare qualcosa di nuovo - dice Michael Frassi dell’associazione Emergenza Ambiente - per sensibilizzare riguardo l’inceneritore, che brucia molto più di quello che effettivamente servirebbe per ridistribuire calore alla città, ad esempio».

Coinvolgere l’opinione pubblica, dunque, ma non solo: «Chiederemo ai prossimi candidati per la Loggia - aggiunge Frassi - di affrontare il tema e inserirlo in modo serio nella loro agenda politica». Sul sito il gruppo ha lanciato anche una petizione con tre richieste: diminuire il conferimento di rifiuti, avere la garanzia di un monitoraggio indipendente e puntuale dei terreni e infine effettuare analisi sugli alimenti prodotti in prossimità del termoutilizzatore.

«Siamo un gruppo autonomo – chiarisce Frassi – indipendente e autofinanziato. Tra noi ci sono anche grafici e videomaker, per questo abbiamo scelto la via mediatica per iniziare un percorso di sensibilizzazione attingendo ai dati pubblici». L’associazione, che punta «sulla riservatezza, almeno nella fase iniziale», è composta da «cittadini che hanno a cuore l’ambiente e che spingono perché anche la politica dia un segnale forte superando un modello di gestione dei rifiuti basato sull’incenerimento». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia