Elon Musk e Mark Zuckerberg, due nerd narcisisti

A volte il virtuale dà alla testa. Specie nel caso di chi ci ha costruito fortune incommensurabili. Stava crescendo senza sosta l’attenzione mediatica per lo scontro di arti marziali, in mondovisione, fra i «gladiatori postmoderni» Elon Musk e Mark Zuckerberg quand’ecco che il primo ci ha informato via tweet che stava solo «scherzando».
E chissà se «Zuck», infatti, lo aveva preso davvero sul serio. Dunque si è trattato di una sceneggiata virtuale ma dalle conseguenze molto reali. A partire dalla discussione dentro al governo italiano, con in testa il ministro della Cultura Sangiuliano, su quale location «di età romana» potesse essere destinata, in cambio di un robusto affitto, alle smanie pugnaci dei due Masters of the Universe della società piattaformizzata. E, invece, niente. Anche se rimangono alcuni incontrovertibili dati di fatto.
Ossia che, nel profondo, i padroni dell’economia high-tech sono rimasti degli autentici nerd da college americano con l’aggiunta, dopo i loro successi, di grandi dosi di narcisismo (patologico), e ne hanno appena dato spettacolo a tutto il Villaggio globale in stile Animal House (1978).
E, per giunta, a dispetto della dichiarata volontà di esibirsi al Colosseo, gli investimenti li fanno in altri Paesi, meno «open to meraviglia», ma decisamente più attrattivi del nostro.
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