Elisa Lonati, eccellenza bresciana premiata alla Sorbona di Parigi

Strappare i testi dall’oblio in cui li ha confinati il tempo. Riscoprirli oppure, lasciando strade già tracciate, scoprirli per la prima volta, per offrirli al patrimonio culturale, per collocarli lungo le mappe dei secoli e della letteratura. Studiandone la loro fortuna. È quanto fa Elisa Lonati, trentunenne di Mazzano, che mercoledì, alla Sorbona di Parigi, alla presenza del ministro dell'istruzione francese, è stata premiata per la sua tesi di dottorato, fatta in cotutela tra la Normale di Pisa e l'École Pratique des Hautes Études e discussa nel dicembre 2022.
«Il premio? Una sorpresa»
«Questo riconoscimento è stato una grande sorpresa – racconta lei – si tratta di un premio indetto dalla Chancellerie des Universités de Paris, riservato a una quindicina di atenei della capitale francese. Io ho ricevuto quello per le Lettere e le Scienze Umane, e sono l'unica della mia scuola. Mi è stato conferito per la mia tesi di dottorato in latino medievale su una cronaca universale scritta in latino ad inizio del XIII secolo dal monaco cistercense Hélinand de Froidmont».
Non uno nome conosciuto il suo, tutt'altro. Questo monaco però ebbe accesso ad una mole incredibile di testi e di letture e ha lasciato ai posteri un'eredità tutta da scoprire: «Il suo scritto, enorme ed inedito, non è mai stato studiato né letto prima, e la sua compilazione, contenente una moltitudine di temi, aveva grossi problemi di edizione e di trascrizione, io ho avviato una sorta di cantiere per riprendere in mano il suo lavoro e darne un metodo di studio. E la sfida è stata decisamente interessante».
E peraltro non fine a se stessa. Da una settimana, infatti, la studiosa ha cominciato un post dottorato, sempre a Parigi, in cui continua a studiare l’autore, ma in una prospettiva allargata: «Quello ha rappresentato per me l’inizio di un lavoro più ampio. Adesso, concentrandomi su testi e letture, cercherò di comprendere come Hélinand de Froidmont vi abbia lavorato, come li abbia impiegati, voglio cioè ricostruire il suo laboratorio».
Dando seguito a quell'interesse che ha guidato gli studi di Lonati sin dal liceo Arnaldo e poi, spinta anche dalla curiosità per la fortuna dei classici, l’ha portata alla Normale di Pisa e all’Università della cittadina toscana e quindi Oltralpe: «Con i miei studi, il mio lavoro vorrei riuscire a comunicare che c'è davvero tanto di interessante, testi non noti, da riportare alla luce. Spesso ci si fossilizza sui classici, ma c'è molto di più, certo la strada non è semplice, ma ora è segnata ed è molto affascinante».
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