Elezioni 2013: i commenti dei politici bresciani

La soddisfazione in casa Pdl e l'amarezza fra i pidiellini. Nella sede di M5S su festeggia ma con moderazione.
AA

Sorpresi, soddisfatti, entusiasti o autocritici. Sono dei più differenti gli stati d’animo degli esponenti bresciani dei principali partiti dopo i risultati delle Politiche 2013.

Umori diversi nel Centrodestra all’arrivo dei risultati. Il Pdl rialza la testa - inaspettatamente, ammette qualcuno nello stesso popolo di Berlusconi -, mentre Fratelli d’Italia non nasconde la delusione per un debutto in sordina. «Ci davano per spacciati, e invece...», gongolano il coordinatore provinciale del Pdl Alessandro Mattinzoli e l’ex ministro Mariastella Gelmini. Stefano Saglia parla addirittura di «risultato straordinario»: un risultato in parte inatteso, confessa Giuseppe Romele, spiegando che «in base ai sondaggi eravamo predisposti a un colpo ben più pesante». D’altra parte, c’è una Viviana Beccalossi insolitamente sotto tono: «Con Fratelli d’Italia speravamo di fare di più e meglio».

In casa leghista l’attenzione è puntata sui risultati delle elezioni regionali in Lombardia e si respira un certo ottimismo. Fabio Rolfi, segretario provinciale del Carroccio e vicesindaco di Brescia, candidato in Regione, commenta i primi dati: «Per noi la partita è quella di domani; quanto al primo tempo, quello delle Politiche, siamo  moderatamente soddisfatti. Eravamo consapevoli che avremmo subito una flessione rispetto a cinque anni fa, perché sono stati cinque anni in cui è successo di tutto».
 

Gianmarco Quadrini, segretario provinciale dell’Udc, consigliere regionale uscente e candidato alla Camera nella coalizione a sostegno di Mario Monti, è amareggiato ma si dice sereno: «Adesso la situazione è brutta, siamo un Paese che assomiglia sempre di più alla Grecia, che ha votato due volte in poche settimane: non vorrei davvero succedesse la stessa cosa in Italia».

Nel Partito democratico si mastica amaro. L’on. Paolo Corsini, neo senatore, parla chiaro: «Il vero vincitore è Grillo. Siamo di fronte ad una smentita cocente delle ambizioni di governo del Pd. La nostra campagna elettorale è stata opaca, non siamo stati capaci di rinnovare il linguaggio e di convincere gli scontenti». Alfredo Bazoli, neo eletto deputato, parla di «risultato deludente. Si è creato lo scenario peggiore che potessimo immaginare, senza una maggioranza politica. Non si riesce a ipotizzare come si potrà fare un governo. Forse con Renzi avremmo vinto». Antonio Vivenzi, candidato al Consiglio regionale, dice: «Il timore che noi renziani avevamo si è avverato: il Pd non è stato capace di intercettare e di interpretare la voglia di cambiamento del Paese». Emilio Del Bono si limita a sottolineare il «dato anomalo della città, dove il Pd è il primo partito, al Senato con il 32,6% e alla Camera con il 30,5%: significa che qui siamo in buona salute».

L’entusiasmo è invecepalpabile nella sede del Movimento 5 Stelle, anche se si preferisce tenere un basso profilo.  «Il risultato che abbiamo raggiunto - commenta a caldo Vito Crimi - è un segno chiaro del desiderio di rinnovamento dei cittadini. Mai prima d’ora si era registrato un tale entusiasmo per un movimento nato da pochi anni».
Ferdinando Alberti, capolista alla Camera per la Circoscrizione Lombardia 2, sottolinea:«il risultato è andato oltre le nostre aspettative. Solo quando varcherò la soglia del Parlamento mi renderò davvero conto del traguardo che abbiamo raggiunto. Sono tranquillo perché la voglia di fare c’è».

«Non prevedevamo un risultato così limitato, c’era un’aspettativa più alta. I voti a Grillo, Berlusconi e Bersani dimostrano come sia stata premiata la politica che parla alla pancia e non alla testa». Daniela Bandera, candidata in Senato per Fare per fermare il declino, commenta senza nascondere l’amarezza i risultati alle urne raccolti dal movimento fondato da Oscar Giannino.

Anche in casa Sel ci si aspettava qualcosa di più. «La grande differenza tra noi e i grillini - spiega Donatella Albini, candidata al consiglio lombardo - sta nel linguaggio. Ora dobbiamo capire come stare in mezzo alla gente per capirne problemi ed esigenze, anche a fronte del risultato elettorale di un Pdl che nonostante abbia operato malissimo in Regione e a Roma, ha comunque registrato consensi».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato