Ecco come e quando si potrà allargare casa

Recupero e riutilizzo di volumetrie abbandonate o sottoutilizzate; e poi ampliamento fino al 20% del volume complessivo di edifici mono e bifamiliari o di abitazioni trifamiliari con volumetrie fino a mille metri cubi; demolizione e ricostruzione di edifici residenziali e produttivi con bonus volumetrico sino al 30% del volume preesistente e riqualificazione dei quartieri di edilizia residenziale pubblica.
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Recupero e riutilizzo di volumetrie abbandonate o sottoutilizzate innanzitutto; e poi ampliamento fino al 20% - e comunque per non più di 300 metri cubi - del volume complessivo di edifici mono e bifamiliari o di abitazioni trifamiliari con volumetrie fino a mille metri cubi; demolizione e ricostruzione di edifici residenziali e produttivi con bonus volumetrico sino al 30% del volume preesistente (aumentando al 35% in presenza di adeguate dotazioni di verde) e riqualificazione dei quartieri di edilizia residenziale pubblica.

Ecco i quattro pilastri su cui si snoda la Legge regionale 13 del 16 luglio 2009, "Azioni straordinarie per lo sviluppo e la qualificazione del patrimonio edilizio e urbanistico della Lombardia".
Mercoledì, proprio per "approfondire e sviscerare il tema in ogni sua parte prima dell'applicazione pratica della norma", l'assessore al Territorio e all'urbanistica della Regione, Davide Boni, ha incontrato i membri del Collegio provinciale dei geometri e dell'Ordine degli ingegneri della provincia. Un pomeriggio intero per ripercorrere i punti salienti di quella che sarà la "rivoluzione urbanistica dei prossimi mesi".

L'applicazione della legge avrà durata di 18 mesi per i privati e 24 per il comparto pubblico a partire dal 16 ottobre, data entro la quale, peraltro, ogni singolo Comune dovrà aver stabilito quali altri "vincoli" aggiungere ai criteri di partenza. Se cioè la Regione detta le linee guida della norma, spetta alle singole Amministrazioni declinare il provvedimento a seconda delle peculiarità di ogni territorio.

Poi, va specificato l'ambito di intervento: consente cioè di intervenire solo su edifici già esistenti e non di utilizzare nuove aree. L'iter prevede la consegna della dichiarazione di inizio lavori (Dia) per ampliare casa e, trascorsi 30 giorni di attesa, in assenza di una risposta, il via ufficiale ai cantieri. L'insieme degli investimenti potenziali generato dall'applicazione della legge regionale è stimato tra 5,8 e 6,5 miliardi di euro, cifra che a livello bresciano si traduce in un giro d'affari pari ad un miliardo. Sotto il profilo energetico, pure inserito nel testo, il risparmio è invece valutabile in circa 44 milioni di euro annui.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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