E' morto Giuliano Zuccoli, ex presidente di A2A

Si è spento sabato mattina Giuliano Zuccoli, ex presidente del consiglio di gestione di A2A . Si era dimesso mercoledì.
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Mercoledì si era dimesso da tutte le cariche, adducendo motivi personali e di salute. Poche ora fa la notizia della sua morte. Si è spento sabato mattina, a 68 anni, Giuliano Zuccoli, primo presidente del consiglio di gestione di A2A  e di Aem Milano prima della fusione con Asm Brescia. Solo tre giorni fa si era dimesso da tutte le cariche nell'utility lombarda.

Nel corso della mattinata, a Milano, quando è giunta la notizia del lutto, era in corso un convegno proprio sul tema di A2A, con ospiti il sindaco di Torino, Piero Fassino e l’assessore al Bilancio del Comune di Milano Bruno Tabacci. Proprio quest'ultimo ha speso parole di elogio in ricordo di Zuccoli. Nonostante le critiche rivolte nell’ultimo periodo alla gestione di A2A, Tabacci ha riconosciuto il ruolo fondamentale svolto dall’ingegnere valtellinese. «È stato uno dei pilastri della nascita di A2A e gli va dato atto del lavoro svolto. Senza di lui e Renzo Capra A2A non sarebbe mai nata. Oggi va ribadito lo straordinario impegno che ha dedicato all’azienda».  «Avevo già avuto modo di esprimere l’apprezzamento per la grande passione e l’impegno di Zuccoli - ha aggiunto -. Mi unisco al cordoglio per il grave lutto che va alla famiglia e a chi lo conosceva».

«È stato un grande manager che molto ha dato all’Aem e alla nostra città».Così il capogruppo Pdl in Consiglio comunale di Milano Carlo Masseroli ha ricordato Zuccoli.
«Ha combattuto fino alla fine contro la malattia per continuare a far crescere l’azienda milanese con grande professionalità - ha aggiunto Masseroli -. Non sarà facile raccogliere la sua eredità, ci mancherà».

«Non venga scambiato un silenzio di rispetto e di lavoro per un’inerzia». Anche il sindaco Adriano Paroli ha espresso il proprio cordoglio per la morte di Giuliano Zuccoli. Ribadendo che sulle prospettive future della multiutility bresciano milanese «ora più che mai è tempo di lavorare, non solo di parlare, evitando le solite occasioni per fare polemica».

Con questo proposito già nei prossimi giorni il primo cittadino incontrerà tutti i capigruppo in Loggia «per un confronto che vada oltre le appartenenze politiche» L’orientamento, ha sottolineato Paroli, «è quello di aprire un’attenzione comune sul tema di A2a in grado di coinvolgere i gruppi di maggioranza e delle opposizioni».

Classe 1943, l’ingegnere valtellinese è entrato nel consiglio di amministrazione dell’Aem nel dicembre del 1996, diventandone l’anno successivo presidente e consigliere delegato, carica che ha rivestito fino al 2008 quando, in seguito alla fusione con l’Asm Brescia da cui è nata A2A, è divenuto presidente del consiglio di gestione della nuova società.
  
Nel quindicennio della sua presidenza, l’ingegnere valtellinese ha portato la multiutility milanese a crescere dando avvio a una politica di alleanze e aggregazioni in territorio lombardo, culminata nella fusione con l’Asm Brescia. Nell’ultimo anno Zuccoli, nonostante i problemi di salute, si è battuto con decisione perchè il divorzio tra Edf e i soci italiani di Edison, guidati da A2A, si risolvesse in una crescita industriale della società nel comparto della generazione elettrica.
  
E proprio Zuccoli è stato il più arcigno sostenitore del mantenimento in mani italiane di Edipower e delle sue nove centrali elettriche, anche a costo di uno sforzo finanziario importante per A2A e Delmi. Una determinazione che era valsa al progetto, frutto di visione industriale e realizzatosi grazie alla mediazione del ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, l’epiteto di "Lodo Zuccoli".

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