«È casa nostra, ma c’è un abusivo. Molte denunce senza esito»

Tra minacce e violenza l’incubo di una coppia che non può vivere nella palazzina acquistata
La bifamiliare della coppia
La bifamiliare della coppia
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Nei progetti di una giovane coppia doveva essere la casa dei sogni. Nella realtà ad oggi, è la casa dell' orrore.  Siamo a Mompiano, zona stadio, a pochi passi dallingresso del Rigamonti. Palazzina bifamiliare anni ’70 in attesa di essere ristrutturata. «Avremmo voluto iniziare i lavori, ma abbiamo paura e non possiamo più avvicinarci» racconta la coppia di trentenni che ha acquistato l’intero immobile. Tutta colpa di un inquilino, italiano e già seguito dai servizi sociali, che dovrebbe essere ex da un anno. Esattamente dal 4 settembre 2019, da quando è scaduto il contratto di affitto della durata di undici mesi - senza possibilità di rinnovo - di una stanza dell'appartamento al secondo piano. «Un uomo che occupa abusivamente tutta la bifamiliare, che non rispetta una sentenza che ne ha disposto lo sfratto e che ci minaccia di morte ogni qualvolta proviamo ad entrare» è la ricostruzione in sintesi di un incubo.

La prima denuncia è del maggio 2019, quando già l'inquilino - stando ai verbali - aveva smesso di pagare l’affitto. L'ultima di un mese fa. «Siamo andati decine di volte dai carabinieri, ci risulta che in Procura siano stati aperti fascicoli d’indagine, ma noi continuiamo a non poter entrare in casa nostra» si sfoga la coppia bresciana che aveva deciso di affittare l’appartamento in questione «così da poter mettere via qualche soldo da impegnare poi per la ristrutturazione». L’uomo aveva risposto ad un annuncio immobiliare, si era presentato in giacca e cravatta pagando in contanti la cauzione. «Sembrava la persona perfetta. Dopo due mesi ha però smesso di versare l’affitto» racconta la coppia che ha rimandato pure il matrimonio, «non avendo una casa siamo costretti a farlo». 

I vicini confermano la situazione allarmante. «Sono venute anche le forze dell'ordine a sentire la nostra versione dei fatti. L'inquilino è abusivo, spesso ubriaco e quei poveretti non possono nemmeno avvicinarsi» racconta una residente. La gente ha paura.

Un tavolo ribaltato nel giardino
Un tavolo ribaltato nel giardino

Un giorno l'inquilino avrebbe pure impugnato un’ascia minacciando di morte i giovani proprietari della villetta. Un’altra volta, dopo una convocazione in tribunale, in preda ad un raptus violento ha distrutto tutto quello che ha trovato sulla sua strada. E in giardino ancora oggi c'è un tavolo in legno ribaltato, oltre ai segni sulla porta, presa a martellate a gennaio scorso.

La porta presa a martellate
La porta presa a martellate

Azioni, soprattutto quella del portoncino devastato, riprese dalle telecamere installate al pian terreno. Anche quelle strappate. «Ma ha anche bloccato con la colla liquida le serrature di casa dopo che già le aveva cambiate di nascosto impedendoci di accedere a tutto l'appartamento e ha chiesto 30mila euro per liberare casa nostra». Il resto lo ha fatto il Covid e l'emergenza economica, con il Governo che ha varato il blocca sfratti, prorogato fino al 31 dicembre 2020. «Chiediamo di poterci riappropriare di quanto abbiamo comprato, ma lo vogliamo fare in sicurezza senza rischiare la vita» è l'appello della coppia i giovani bresciani. Sfinita da una situazione infernale.

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