Dòsti, da Brescia un progetto pilota nel segno dell'accoglienza

Si chiama Dòsti. E' il progetto pilota varato dal Viminale a Brescia nel segno del dialogo tra culture differenti. Ecco perché
  • Dòsti, tavola rotonda oggi in Loggia
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Un festival dedicato al confronto e al dialogo tra identità culturali e religiose, nel segno della solidarietà e di un cammino di pace. E' quello che ha visto stamattina un salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia gremito in occasione della tavola rotonda «La religione come relazione sociale».

E' stato questo uno dei momenti di «Dòsti - idee per un Festival delle arti e delle culture religiose». Un progetto nato dalla collaborazione tra ministero dell’Interno, Prefettura, Comune e Provincia, e un gruppo di lavoro formato anche dai rappresentanti delle comunità religiose presenti sul territorio e delle università cittadine. Alla luce della sua storia e della presenza di 36mila residenti di culture differenti, la nostra città è stata scelta infatti per far partire un progetto pilota, da esportare poi nel resto del Belpaese.

Tra gli interventi, quelli del sindaco Emilio Del Bono, del prefetto Valerio Valenti ma anche del Vescovo di Brescia, monsignor Luciano Monari. «L’iniziativa odierna - ha esordito il Vescovo - va nella direzione di rafforzare l’accoglienza reciproca, in un cammino di comunità e amore». Valenti ha rammentato: «Perché questa iniziativa a Brescia? Perché qui il percorso è iniziato molto tempo fa. Lo hanno avviato le Amministrazioni comunali, la Diocesi, le diverse fedi religiose sul territorio, una comunità abituata ad accogliere». 

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