Dose mortale a Francesca Manfredi: il pusher arrestato ancora con l’eroina

Non è un nome qualsiasi quello comparso ieri mattina nell’elenco degli imputati per le udienze in direttissima, arrestato poche ore prima perché ritenuto il proprietario di oltre 800 grammi di eroina destinati allo spaccio. Ma che non fosse solo un pusher di strada lo sapevano perfettamente anche gli agenti del nucleo di polizia giudiziaria della Polizia locale di Brescia che da giorni ne seguivano i movimenti per accertare l’attività di spaccio, scoprire i nascondigli della sostanza e capire chi lo appoggiasse e aiutasse.
Haythem Bouaoun, 34enne tunisino, infatti è stato più volte arrestato a Brescia per reati in materia di stupefacenti ed era stato condannato in primo grado ad un anno e nove mesi di reclusione per aver venduto a Francesca Manfredi il grammo di eroina che poi l’aveva uccisa a 24 anni nel corso di un festino a base di eroina, cocaina e ketamina nell’agosto del 2020.

L’arresto
Gli agenti della Polizia locale cittadina avevano saputo che una loro vecchia conoscenza, Bouaoun appunto, era tornata in attività nonostante fosse sottoposta al regime della messa alla prova e all’obbligo di permanenza in casa nelle ore serali.
Lo hanno rintracciato e seguito, accertando che si avvaleva della collaborazione della sua attuale compagna, una donna italiana di 33 anni, e di un ex vicino di casa per nascondere, preparare e distribuire eroina e cocaina in sassi e anche in dosi singole. Al termine dell’attività sono stati dunque arrestati i due conviventi e un italiano di 30 anni che da loro aveva acquistato 20 grammi di cocaina.
Gli agenti della Locale infatti hanno seguito i movimenti della coppia accertando vari episodi di spaccio in diverse zone della città. Tra questi uno in cui la donna, in via Cremona, aveva incontrato un 30enne italiano e gli aveva consegnato un sasso di cocaina. Per entrambi è scattato l’arresto. Il 34enne tunisino è stato invece rintracciato nell’appartamento della donna, nella zona nord della città, dove aveva nascosto tra le pentole una piastra grezza da 750 grammi di eroina. Nel corso di un pedinamento gli agenti avevano visto il 34enne entrare in un appartamento del Villaggio Prealpino e lì, affidata ad un conoscente, è stata trovata una cassetta di sicurezza che conteneva un ulteriore panetto da 100 grammi di eroina oltre a varie dosi.
Nell’udienza per direttissima che si è celebrata ieri per il 34enne tunisino è stata disposta la custodia cautelare in carcere, per la compagna e complice nell’attività illecita gli arresti domiciliari mentre per l’acquirente del sasso di cocaina da 20 grammi è stato disposto l’obbligo di dimora nel Comune di Brescia.
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