Dormitorio San Vincenzo: i bresciani «acquistano» gli interni

Chiusa la nostra raccolta OspitiAmo finalizzata a completare il progetto e a renderlo funzionale
Il cantiere del Nuovo San Vincenzo - © www.giornaledibrescia.it
Il cantiere del Nuovo San Vincenzo - © www.giornaledibrescia.it
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L’emergenza Covid ha messo a nudo quanto fosse precaria la nostra illusione di vivere costantemente nella tranquillità. Per usare le parole di papa Francesco, ci siamo trovati tutti sulla stessa barca a navigare nel mare in tempesta. Non solo, il passare delle settimane ci mostra una situazione economica drammatica, con sempre più persone bisognose di aiuto. Istituzioni come il Dormitorio San Vincenzo dimostrano e certificano, giorno dopo giorno, il loro ruolo fondamentale nella società. 

Offrire un tetto amico e un buon letto, questo da 120 anni è l’obiettivo principale del Dormitorio San Vincenzo. Per offrire risposte adeguate ai tempi servono però strumenti costantemente rinnovati. Ecco allora la nuova sede che sta sorgendo in via Trivellini, in un terreno di oltre 2.500 metri, dietro l’Esselelunga di via Milano. Un mega progetto da 4,21 milioni di euro che tramite OspitiAmo (la raccolta fondi lanciata dal Giornale di Brescia e dalla Fondazione della Comunità Bresciana) ha chiesto aiuto per realizzare un tassello fondamentale, ovvero l’acquisto degli arredi e delle attrezzature necessarie a rendere la nuova casa del Dormitorio pienamente operativa. Lanciata a fine 2019, OspitiAmo si è chiusa a 436.684 euro.

«La nuova casa del Dormitorio è un grande progetto per coloro che sono ai margini, i più fragili, per aiutarli con ancora maggiore forza a recuperare dignità e autonomia» sottolinea Giuseppe Milanesi, presidente dell’Associazione Dormitorio San Vincenzo. «La povertà ha mille volti - spiega Milanesi -, e sono spesso, anche preferiamo non riconoscerlo, volti a noi vicini, a noi familiari: il 90% degli ospiti del Dormitorio sono italiani, bresciani. Moltissimi si sono ritrovati tra gli ultimi della società dopo una malattia. La povertà materiale arriva spesso dopo percorsi dolorosi, laceranti. La nostra istituzione è una mano tesa, per rialzarsi e per non sentirsi soli». Ovviamente l’emergenza Coronavirus ha bloccato e ritardato il cantiere:la conclusione dei lavori è ora prevista per la primavera del prossimo anno.

Impegno. «Abbiamo raccolto la sfida di una suggestione per una tematica che esprime una grande sensibilità sociale - sottolinea Pierpaolo Camadini, presidente dell’Editoriale Bresciana - : offrire un’adeguata risposta ai bisogni dell’accoglienza dei senza tetto. Nonostante l’emergenzialità che si è creata, possiamo dire che l’obiettivo prefissato è stato praticamente raggiunto».

«La generosità dei bresciani si è confermata una volta in più - prosegue Camadini -, c’è stata la capacità di leggere con consapevolezza la bontà progettuale anche in contesti difficili. Ibresciani hanno trovato in noi, e nella Fondazione della Comunità Bresciana, interlocutori credibili che si sono fatti da tramite per dar corpo alla sussidiarietà. Noi sentiamo il peso e la responsabilità di questa fiducia, e continueremo quindi ad offrire la nostra disponibilità e accortezza per i prossimi progetti».

Sostegno. Anche Alberta Marniga, presidente dalla Fondazione della Comunità Bresciana, sottolinea la risposta dei bresciani:«Un tema non certo facile, ma sicuramente un progetto meritevole che ha trovato la giusta risposta di sostegno. Peraltro durante l’emergenza nel Dormitorio non si è registrato nessuno caso di persone positive al virus, questo ha dimostrato una volta in più anche l’efficienza di questa istituzione». Oltre alle decine di donazioni, più o meno grandi, un apporto molto corposo è arrivato da alcuni fondi creati all’interno della Fondazione della Comunità Bresciana e che da sempre sono particolarmente vicini al Dormitorio San Vincenzo: «Un sostegno che non verrà certo meno, anche per compiere ulteriori passi avanti verso il traguardo». Il Dormitorio è una istituzione della galassia della San Vincenzo, nata a Brescia nel 1858 e che comprende oggi 32 Conferenze (16 attive nel centro città e 16 in provincia) e 303 soci che assistono oltre 780 famiglie e circa 2.550 persone. La presidente è Ornella Martinelli: «Questi momenti critici hanno fatto emergere nuove povertà, nuove situazioni di disagio. Noi non ci siamo certo fermate. Le nostre Conferenze sono diventate il centro di nuove reti che hanno visto un coordinamento con nuovi volontari ma pure con i vari Servizi sociali. La vicinanza alle persone bisognose non è mai mancata: abbiamo fatto la spesa, portato i medicinali a casa e ovviamente consegnato le mascherine». Un impegno costantemente adattato ai tempi.

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