Dodicimila in piazza Paolo VI per Papa Benedetto XVI

Nel cuore di Brescia l'abbraccio dei fedeli per il pontefice
Piazza Paolo VI nel giorno della visita di Benedetto XVI - © www.giornaledibrescia.it
Piazza Paolo VI nel giorno della visita di Benedetto XVI - © www.giornaledibrescia.it
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La "questione della Chiesa", del suo "disegno di salvezza" e del suo "rapporto col mondo", che tanto stava a cuore a Paolo VI, è anche oggi "assolutamente centrale": lo ha detto Benedetto XVI nella sua omelia pronunciata in piazza Paolo VI.

Citando parole dell'enciclica montiniana Ecclesiam suam, Papa Ratzinger ha indicato tre concetti, "coscienza, rinnovamento, dialogo", che, a suo giudizio dovrebbero ispirare le relazioni tra Chiesa e "mondo moderno".

"Anche il Papa ha bisogno di essere aiutato con la preghiera" anche se "tanti si aspettano" da lui "gesti clamorosi, interventi energici e decisivi": è uno dei passaggi di Paolo VI citati da Benedetto XVI. La citazione è presa da un discorso del 1968 al Seminario lombardo, "mentre le difficoltà del post-concilio - ha ricordato Ratzinger - si sommavano con i fermenti del mondo giovanile". "Il Papa - disse allora Paolo VI, ripreso oggi da Benedetto XVI - non ritiene di dover seguire altra linea che non sia quella della confidenza in Gesù Cristo, a cui preme la sua Chiesa più che non a chiunque altro. Sarà lui a sedare la tempesta". "Non si tratta tuttavia di un'attesa sterile o inerte - aggiungeva - bensì di attesa vigile nella preghiera. È questa la condizione che Gesù ha scelto per noi", e "anche il Papa ha bisogno di essere aiutato con la preghiera".

Sul sagrato del Duomo, Benedetto XVI ha ricevuto al suo arrivo il saluto di benvenuto di mons. Luciano Monari, vescovo di Brescia e del sindaco della città.

"La ringraziamo - ha detto il vescovo Monari - anche per il motivo particolare della sua visita: la memoria di Paolo VI, papa del Concilio, figlio della nostra chiesa bresciana". "Di lui - ha proseguito Monari - siamo fieri e a lui ci sentiamo legati da un vincolo forte e affettuoso. Nello stesso tempo ci sentiamo responsabili della sua memoria e vorremmo continuare nella nostra vita la sua testimonianza appassionata di amore alla Chiesa e di servizio al mondo".

Il sindaco Paroli ha ricordato le tradizioni cristiane della città che nel corso dei secoli si sono coniugate con quelle civili. "Un'eredità preziosa - ha spiegato il sindaco - che attraverso i secoli ci è stata consegnata come segno di un'esperienza viva che ha dato forma e sostanza all'identità del popolo bresciano. Ma questa è pure la città che ha trovato nel cristianesimo il terreno fecondo da cui è germogliata, anche in un confronto positivo con altre culture, la sua grande tradizione civile".

Paroli ha quindi sottolineato che a Brescia "si colloca anche la possibilità di quella laicità positiva da lei più volte indicata. Non una laicità che riduce l'esperienza cristiana a una premessa da relegare nel privato ma che diventa fattore determinate della capacità di aprirsi all'altro e di valorizzare tutto ciò che tende al bene comune".

Poco prima, il Pontefice s'era fermato in preghiera davanti alla stele che ricorda le vittime della strage di piazza Loggia; il Papa ha fatto fermare la papamobile, si è alzato in piedi e si è raccolto in preghiera.

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