Depositi giudiziari di auto, rimosse oltre 1500 carcasse

Dopo aver censito oltre 2.300 veicoli in stato di abbandono, la Prefettura ha fatto sgomberare 2.370 tonnellate di rifiuti considerati pericolosi
  • Uno dei depositi abusivi sequestrati nel Bresciano
    Uno dei depositi abusivi sequestrati nel Bresciano
  • Uno dei depositi abusivi sequestrati nel Bresciano
    Uno dei depositi abusivi sequestrati nel Bresciano
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L’annuncio del prefetto Attilio Visconti era stato salutato alcuni mesi fa con entusiasmo dai titolari delle depositerie giudiziarie di veicoli della nostra provincia. La Prefettura ha infatti disposto l’avvio delle procedure per avviare allo smaltimento e quindi al riciclo oltre 1500 veicoli che negli anni sono stati accumulati a margine delle attività incaricate. Mezzi sottoposti a sequestri o vincoli giudiziari nella maggior parte dei casi ormai consumati dal tempo e dagli agenti atmosferici in alcuni casi di decenni di custodia.

Nella nostra provincia sono stati così stimati almeno 2300 veicoli in stato di abbandono. Di questi 1.580 mezzi sono stati via via rimossi dai piazzali delle depositerie giudiziarie, con un peso stimato pari a 2.370 tonnellate di rifiuti pericolosi

Un’attività di controllo e gestione deui rifiuti che rappresenta un primato nazionale per il dipartimento di Brescia di Arpa Lombardia. 

«Su input della Prefettura - spiega Stefano Cecchin, presidente di Arpa Lombardia - abbiamo svolto questa attività di controllo, sul territorio bresciano, gestendola direttamente con i nostri tecnici. I comuni coinvolti sono 46, mentre 64 sono i depositi giudiziari interessati, con auto sottoposte a fermo amministrativo o sequestro, gestiti da società iscritte nell’apposito elenco prefettizio». L’Agenzia ambientale ha quindi collaborato con i comuni, predisponendo lo schema dell’apposita ordinanza che autorizza il trattamento delle carcasse al loro smaltimento.

L’attività di Arpa Lombardia ha riguardato anche due sequestri, d’intesa con la Procura, per due depositi irregolari di mezzi a Roncadelle e Gambara. A Gavardo, invece, insieme alla Guardia di Finanza è stata accertata in un terreno la presenza di olio motore.

Soddisfazione per i risultati ambientali ottenuti e l’opera di prevenzione è stata espressa anche dal direttore del dipartimento di Brescia dell’Arpa, Fabio Cambielli: «Siamo stati i primi in Italia ad aver effettuato questa specifica attività che riguarda un potenziale pericolo per l’ambiente, limitando quindi la circolazione di rifiuti che potrebbero creare compromissioni importanti delle falde e dei terreni. Il mio plauso va quindi ai colleghi del nostro dipartimento che in tempi rapidi sono riusciti a svolgere una grande mole di lavoro».

A margine si registra anche l’apprezzamento degli operatori di settore soddisfatti per lo spazio recuperato da un lato e lo smaltimento eseguito dall’altro di mezzi potenzialmente pericolosi. Restano alcuni nodi da dipanare, come il pagamento degli oneri di recupero e di custodia dei mezzi per tanti anni, aspetti che i rappresentanti di categoria stanno affrontando con le istituzioni.

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