Delitto della valigia, 30 anni in appello

Confermata la condanna in primo grado per l'indiano che uccise in via Cremona il coinquilino e ne rinchiuse il cadevere in una valigia.
AA

Trent’anni di carcere per il delitto della valigia. Condanna confermata anche in appello per Sardara Singh, il 39enne indiano che la notte tra il 12 e il 13 dicembre di tre anni fa uccise a coltellate il connazionale Bhupinder Singh, al termine di una lite scaturita tra i due coinquilini.

Il cadavere della vittima fu poi occultato in una valigia e in essa rinvenuto sul pianerottolo del condominio al civico 64/a di via Cremona. Un tentativo macabro quanto vano di confondere le tracce del delitto nato dopo che nell’appartamento erano scorsi fiumi di alcol, per festeggiare l’ottenimento di un permesso di soggiorno.

In primo grado - la sentenza arrivò esattamente un anno fa - l’omicida aveva optato per il rito abbreviato e il gup, non ravvedendo gli estremi dei futili motivi, aveva optato per la condanna a trent’anni invece che per l’ergastolo. Stessa valutazione dei giudici della corte d’appello (presidente Enrico Fischetti) che analogamente hanno escluso la componente della premeditazione.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia