«Delitti bresciani», la nuova puntata è sull’omicidio di Cristian Lorandi

Il podcast di Andrea Cittadini ripercorre la vicenda del 1986, quando il corpo del bambino fu trovato in Maddalena dal padre Bruno
Cristian Lorandi è stato ucciso a 10 anni, nel 1986
Cristian Lorandi è stato ucciso a 10 anni, nel 1986
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Sono passati quasi 40 anni e, a tutti gli effetti, resta uno dei «cold case» che hanno sconvolto Brescia e l’Italia intera. E che ancora oggi è un delitto avvolto nel mistero, irrisolto, lasciando molte domande senza risposta e tante persone ancora in cerca della verità. La morte di Cristian Lorandi, trovato strangolato con un filo di ferro sul monte Maddalena all’età di 10 anni, è una ferita ancora aperta. Soprattutto per il padre, Bruno Lorandi, che a 74 anni è detenuto in carcere a Bergamo per l’omicidio della moglie Clara Bugna, mamma di Cristian, trovata morta in casa a Nuvolera 21 anni dopo, nel 2007, con la cintura dell’accappatoio stretta al collo. Ma questa è un’altra storia.

All’omicidio del bambino, che risale al 1986, è dedicata la nuova puntata del podcast «Delitti bresciani», a cura del giornalista di nera e giudiziaria Andrea Cittadini. Nell’episodio è ricostruita la tragedia, a partire da quel 28 aprile in cui Cristian, uscito per giocare con un amichetto, non rientra a casa della nonna. L’allarme e la denuncia scattano al rientro dei genitori, che si mobilitano con amici e vicini di casa per trovare il figlio, sparito nel nulla.

La prima svolta arriverà il giorno successivo, quando Bruno Lorandi dice di aver ricevuto una telefonata che lo avverte: «Se vuoi tuo figlio vai in Maddalena». Dopo un primo momento di esitazione, il genitore va in auto nel luogo indicato ed è proprio lui il primo a vedere il corpo di Cristian, a terra. Da quel momento parte un’indagine complessa, che vede gli inquirenti puntare il dito proprio sul padre della vittima. Bruno Lorandi non è in grado di fornire un alibi, poi induce un nipote a scrivere una lettera anonima per tentare di depistare i carabinieri e infine, interrogato come principale indiziato, arriva a confessare. Poche ore dopo ritratta tutto. Arrestato, rimane in carcere per sette mesi e poi assolto in via definitiva, seppur con formula dubitativa. «Non è emersa una sola ragione che possa giustificare la soppressione di Cristian da parte del padre, né in istruttoria e men che meno al dibattimento» scrivono i giudici.

Nella puntata vengono proposte le interviste ai protagonisti dell’epoca con audio originali: gli avvocati Alberto Scapaticci e Claudio Barbieri, ma anche le parole di Bruno Lorandi e della moglie Clara Bugna. E poi i servizi dall’archivio di Teletutto, emittente televisiva che con il suo telegiornale si occupò in prima linea della vicenda, con la voce dell’allora direttore Fulvio Manzoni.

La nuova puntata di «Delitti bresciani», come tutte le altre nove della serie del podcast, è disponibile gratuitamente sulle principali piattaforme audio, tra cui Spreaker e Spotify.

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