Del Bono a Draghi: «Sui vaccini ora si cambi passo»

Il primo cittadino ha inviato una lettera al premier: «Ritardi inammissibili, fondamentale una campagna vaccinale straordinaria»
IL SINDACO DEL BONO SCRIVE A DRAGHI
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«Proprio perché abbiamo sofferto molto, proprio perché abbiamo un contagio che deve trovare risposta chiediamo si accendano i riflettori e ci sia un diverso passo nei nostri territori ovvero più vaccinazioni».

Una richiesta che il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, ha fatto recapitare una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi, avendo valutato che in questo frangente, più che mai, è necessaria un’alleanza tra istituzioni che sappia guardare ai territori che vivono in maggiore difficoltà.

«Lo chiediamo non per arroganza, ma perché qui soffriamo di più e va interrotta questa catena. Bisogna che la campagna di vaccinazione sia straoridnaria nei tempi e nelle quantità».
Il sindaco ha poi evidenzianto come solo il 23% degli over 80 in città è stato vaccinato e che tra le altre categorie solo il personale sanitario ha ricevuto dosi in misura adeguata. Per la campagna vaccinale massiva, inoltre, il comune non ha ancora ricevuto dalla Regione alcuna comunicazione ufficiale relativa alla collocazione dell'hub principale. «Ritardi inammissibili» per Del Bono per un territorio che ha già pagato un prezzo altissimo. «Noi ci sentiamo in condizione differente rispetto al resto d'Italia e chiediamo che la velocità con cui si vaccina sia diversa. Bisogna ce si facciano previsioni diverse anche nell'approvvigionamento dei vaccini».

All’attenzione del premier anche l’esigenza di definire, su scala nazionale le fasce di popolazione da vaccinare in maniera prioritaria. «Non è possibile - ha detto il sindaco - che ogni regione si muova autonomamente su un tema tanto delicato. Quanto ai dati che fotografano l'andamento della pandemia Del Bono è tornato a chiedere alcuni dati fin qui sconosciuti: il numero assoluto dei vaccinati e il numero di tamponi per comune (o almeno per macroarea).

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